Sono quasi 60 mila i profughi dall’Ucraina giunti in Italia dall’inizio della guerra.

Lo riferisce il ministero dell’Interno nel suo bollettino quotidiano. Più della metà è costituito da donne. Oltre 23 mila i minori.

 

Draghi a Palmanova

E proprio di accoglienza ai profughi si è occupato oggi il presidente del Consiglio. Mario Draghi si è infatti recato in visita alla sede della Protezione civile di Palmanova, in Friuli Venezia Giulia. Dall’hub in provincia di Udine sono partiti oggi 4 tir di aiuti umanitari diretti verso la Polonia.

L’onda dei profughi riguarda in primis i paesi confinanti, Polonia, Romania e Moldavia, ma ha riflessi anche in Italia, dove sono 60mila gli ucraini che hanno passato il confine.

Per questo, dice il presidente del Consiglio Mario Draghi «è cruciale» che gli aiuti per le famiglie che ospiteranno gli ucraini «vengano erogati subito: il bisogno è ora, non fra settimane».

Il piano messo a punto dal governo con uno stanziamento iniziale di circa 400 milioni prevede un doppio binario per l’accoglienza ma i dettagli e le modalità della gestione arriveranno solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge approvato dal Cdm.

Attraverso i Comuni, i profughi che affitteranno un appartamento avranno un contributo tra i 600 e i 900 euro al mese, a seconda che si tratti di un singolo o di un nucleo familiare di più persone.

Nella bozza del decreto il contributo è autorizzato per 90 giorni, dunque dopo 3 mesi andrà rifinanziato.

Il secondo binario è invece quello dell’accoglienza diffusa, che dovrebbe interessare circa 15mila persone che saranno ospitate presso famiglie o strutture religiose.

In questo caso il contributo, una ventina di euro al giorno per ogni persona ospitata, sarà erogato dal Dipartimento alle associazioni del terzo settore e da queste girato alle famiglie ospitanti.

«Non è previsto» un sostegno diretto alle famiglie, ha ribadito Draghi: «passa tutto attraverso un’organizzazione centrale che è la Protezione Civile, il ministero dell’Interno e quello dell’Economia. E questo sembra funzionare»