Fernando Torres è stato uno degli attaccanti più promettenti e prolifici degli ultimi vent’anni di calcio europeo. El Nino festeggia oggi il suo trentottesimo compleanno e per l’occasione si è regalato un posto da allenatore nelle giovanili dell’Atletico Madrid, la sua squadra del cuore. Con la nazionale spagnola ha vinto tantissimo: due campionati europei nel 2008 e nel 2012 ed un campionato del mondo nel 2010, in ogni trionfo c’è il suo marchio.

Fernando Torres, la carriera di un “nino”

Per quale motivo Fernando Torres è soprannominato “El nino”? La risposta risiede sia nei suoi tratti somatici, sia per la velocità con cui l’attaccante spagnolo ha conquistato determinati obiettivi. In Italiano il soprannome diventa “il bambino”, infatti, Fernando Torres ha esordito in Liga con la maglia dell’Atletico Madrid a soli 18 anni, era il 1999 e questo coincide anche con il primo contratto da professionista firmato dal bomber. Un anno dopo ne divenne il capitano dei Colchoneros, il più giovane della storia del club spagnolo. Arriva all’Atletico dopo aver sostenuto un provino all’età di 11 anni, quando giocava nel Rayo Vallecano. Dopo stagioni da capitano disputate ad alto livello, Torres si consacra nelle stagioni 2005-2006 e 2006-2007, di li in poi sarà il miglior marcatore della propria squadra nelle successive cinque stagioni.

Un torero sotto la Kop

In un caldo pomeriggio di Luglio del 2007 la forte squadra inglese del Liverpool militante in Premier League versa nelle casse dei madrileni la cifra di 26,5 milioni di sterline per assicurarsi le prestazioni sportive dello spagnolo. Con la maglia dei Reds, Torres disputa sei stagioni, scendendo in campo 142 volte, segnando 81 reti, tutte seguite dalla stessa esultanza, la scivolata sotto la Kop. Nella prima stagione a Liverpool sotto la guida del connazionale Rafa Benitez, Fernando Torres batte ogni record: con 33 reti stagionali batte il leggendario Michael Owen che era fermo a 28 e soprattutto supera l’olandese Ruud Van Nistelrooy nella classifica dei gol segnati da un giocatore non inglese che milita in Premier. Dopo il Liverpool, arriva l’esperienza al Chelsea ma il Nino non è più lo stesso, non lascia un buon ricordo e dopo 3 anni e mezzo mette a segno 45 reti in 172 incontri. Prima del ritiro nel 2019 ci sono le esperienze in Italia con il Milan nel 2014 e quella in Giappone oltre che il ritorno all’Atletico Madrid.