Covid e vaccino universale, qualcosa sembra muoversi. La scienza, rispetto a due anni fa, ha fatto dei passi da gigante nella lotta al Covid-19. La produzione di vaccini in poco tempo, la voglia di uscire dalla pandemia e la volontà di sottoporsi alla vaccinazione sta facendo la differenza nella lotta al coronavirus, a tal punto che già si parla di vaccino universale. Quella contro il coronavirus è una lotta di due anni, che sta prendendo un percorso diverso. Lo ha annunciato il virologo statunitense Anthony Fauci. “Non avremo un vaccino universale al primo colpo – ha detto -. Dobbiamo prima partire da un vaccino che protegga da tutte le varianti per poi arrivare a uno che protegga non solo da SarsCov2, ma anche da SarsCoV1 e altri virus che possono evolvere in infezioni umane”. Tutto si inserisce dopo il dibattito sull’origine del virus.

Inoltre, su questo tema, si aggiunge anche un nuovo elemento. Ricercatori australiani hanno elaborato un modello matematico capace di prevedere l’efficacia di vaccini contro il Covid-19, permettendo una produzione più rapida di nuovi vaccini. Con la collaborazione di colleghi indiani, il ricercatore dell’Università del Queensland Pranesh Padmanabhan ha analizzato oltre 80 anticorpi oggetto di 20 studi, per costruire un modello comprensivo di anticorpi al SARS-CoV-2. Tra la ricerca di un vaccino universale e le possibili aperture a modelli matematici la lotta ai coronavirus assume un’altra piega.

Il vaccino universale e il metodo della ricerca sul Covid

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Computational Science, è il risultato della collaborazione fra il Brain Institute dell’università stessa e l’Indian Institute of Science. Sono stati analizzati i dati di sperimentazioni cliniche sugli otto maggiori vaccini contro il Covid, componendo quindi una struttura matematica basata sulle risposte degli anticorpi nei pazienti che avevano ricevuto uno o l’altro dei vaccini. Gli studiosi hanno quindi sviluppato un modello capace di prevedere la protezione conferita a livello di popolazione da ciascuno degli otto vaccini in esame. E si preparano nella prossima fase del progetto ad adattare il modello a future varianti. “Sarà necessario sviluppare nuovi vaccini contro nuove varianti”, scrive Padmanabhan.