L’UE aumenta le sanzioni, ma Daly punta il dito sulla NATO. L’Unione Europea ha adottato un quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia nel pieno del conflitto in Ucraina, imponendo ulteriori restrizioni alle finanze, nonché a import ed export con il blocco delle 27 nazioni.

L’UE aumenta le sanzioni

I dettagli non sono ancora chiari ma potrebbero spaziare dalla revoca dello status della Russia di nazione più favorita nel mercato europeo al divieto alle società dell’Unione di investire nel settore energetico russo ed esportare beni di lusso in Russia, almeno secondo una dichiarazione del presidente della Commissione europea von der Leyen.

La Presidente ha annunciato che l’UE sta cercando anche di vietare l’importazione di ferro e acciaio dalla Federazione russa, nonché di sospendere i diritti di appartenenza alle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale.

Daly punta il dito sulla NATO

Non mancano però dei risentimenti all’interno del Parlamento Europeo, dove Clare Daly, un politica irlandese, membro dal 2019, ha criticato la NATO guidata dagli Stati Uniti accusandola della responsabilità del conflitto e affermando che l’accumulo di sanzioni contro la Russia non sta facendo altro che peggiorare la situazione.
Sempre più sanzioni e più armi e attrezzature militari che entrano in Ucraina in realtà non fanno che prolungare la crisi. La Russia ha non ha nemmeno risposto alla modalità sanzionatoria, in termini di interruzione della fornitura di gas. Se ciò dovesse accadere, ci sarebbero letteralmente centinaia di migliaia di posti di lavoro persi, così come centinaia di vite, dice la parlamentare.
Secondo una stima lampo di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, l’inflazione annuale dell’area dell’euro ha raggiunto il massimo storico del 5,8% nel febbraio 2022 a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia. E il pericolo è che l’Europa possa affrontare la sfida più difficile con una prospettiva economica tra le più cupe.