Lo avevano detto i giornalisti di Difesa & Sicurezza in un’intervista a “Bagheera – manuale di sopravvivenza alla giungla quotidiana” su Radio Cusano Campus e così è stato. Questa papabile Terza Guerra Mondiale è, di fatto, una cyber war dove gli hacker giocano un ruolo chiave. La conferma arriva dal fatto che, da poche ore, Anonymous ha pubblicato su Twitter il piano per invadere l’Ucraina di Mosca. A vederlo fa paura, e fa ancora più spavento che ci siano le date. Tutto lascia capire quanto poco di improvvisato ci sia dietro all’invasione e quanto Putin stesse tramando alle spalle dell’Europa da tempo. Il colpo è ferale. Ora le bugie stanno a zero.

I retroscena del piano per invadere l’Ucraina

Il collettivo di hacker Anonymous pubblica su Twitter il documento che prova le intenzioni del Cremlino. Nelle immagini del piano per invadere l’Ucraina si leggono distintamente le date previste di inizio e fine della guerra:

  • 20 febbraio, attacco Ucraina
  • 6 marzo, fine della guerra
Senza mezzi termini, il pool di hacker svela:

“Ecco il piano di Mosca sull’attacco militare all’Ucraina datato 18 gennaio.”

Le fotografie del piano per invadere l’Ucraina sono in rete sotto gli occhi di tutti. Eccole:

 Lo scopo di quest’attacco del collettivo di hacker Anonymous non era solo quello di pubblicare  le immagini di mappe e date in proprio possesso dimostrando una forza al livello di esercito professionale ma c’era anche la voglia di provare al mondo intero che il Cremlino fosse pronto da tempo all’invasione dell’Ucraina con un progetto ben definito.

Dopo la pubblicazione dei documenti del piano per invadere l’Ucraina è stata avviata una verifica per provare che fossero effettivamente veri. Li ha definiti “indubbiamente autentici” Michael Horowitz, analista della sicurezza presso il Beck Institute, società di consulenza geopolitica e di sicurezza con sede in Medio Oriente. L’origine del piano militare va cercata nel Ministero della Difesa ucraino, che, a sua volta, ne era venuto in possesso disarmando alcune truppe russe sul proprio territorio. Sulla prima pagina del piano della Federazione russa, in cirillico, si legge la scritta “Flotta del Mar Nero“.

Ecco il podcast dell’intera intervista in cui si spiega il ruolo chiave degli hacker nella guerra:

https://www.radiocusanocampus.it/podcast/difesa-e-sicurezza/