Non tutti i matrimoni sono destinati a durare per sempre ed anche il tennis non fa eccezione; è ormai risaputa la separazione tra Djokovic e lo storico allenatore Marian Vajda ma solo oggi si scoprono alcuni dei motivi.

Durante un’intervista rilasciata a Sport Aktuality, il coach che ha seguito Nole per ben 15 anni si è lasciato andare ad una serie di dichiarazioni che chiariscono le ragioni della rottura: Dopo la sconfitta allo Us Open abbiamo ritenuto fosse il momento di dire basta. All’inizio ci saremmo dovuti vedere a Bratislava, poi mi ha invitato alle Finals di Torino e abbiamo definito la separazione. Non l’abbiamo annunciato prima perché doveva essere il suo team ad annunciarlo. Poi la stampa serba l’ha saputo e si è scoperto comunque”.

Dunque, l’epilogo del loro rapporto sembra essere giunto lo scorso settembre quando Novak perse 3-0 contro l’attuale n°1 del ranking ATP, Daniil Medvedev, dicendo definitivamente addio al Grande Slam.

Rottura Djokovic-Vajda: il caso Tokyo

Sempre durante la stessa intervista sono emersi ulteriori dettagli in merito alla separazione tra Djokovic ed il suo ex allenatore Vajda. In particolare, è sembrato centrale l’aspetto legato alla condizione fisica del campione serbo che Marian pare volesse ottimizzare con tempi di recupero più lunghi e meno tornei.

Un’indicazione che non aveva però trovato il benestare di Djokovic, sempre più desideroso di conquistare una medaglia per la Serbia in occasione dei Giochi di Tokyo:

“Dopo aver vinto tre Slam ho pensato che non fosse il caso di andare ai Giochi. Aveva già sprecato molte energie, e il tempo per prepararsi era troppo poco ma lui ci teneva tantissimo a vincere una medaglia per la Serbia. Il fallimento a cinque cerchi lo ha letteralmente prosciugato di energie fisiche e mentali e alla fine gli è mancato l’ultimo step per chiudere il Grande Slam a New York”.

Insomma, alla fine per entrambi è sembrata più giusta la scelta di allontanarsi pur rimanendo intatta la stima e l’affetto che hanno guidato Nole in tanti anni di successo.