“I valori universali dello sport ci impongono una riflessione”. Così il presidente della Federazione italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina nel comunicato pubblicato questa mattina, venerdì 25 febbraio. Il numero uno della FIGC ha poi proseguito: “Lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”. Il calcio italiano dunque, prende una posizione in merito ai fatti che stanno coinvolgendo in queste ore l’Ucraina. Così la decisione da parte della Federazione di posticipare di 5 minuti il calcio d’inizio di tutte le partite ufficiali in programma nel prossimo fine settimana.

Senza distinzione, dai dilettanti fino al calcio professionistico, la decisione di osservare questi cinque minuti di riflessione in merito a quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina. La FIGC dimostra ancora una volta la voglia di sensibilizzare la sua comunità e i tifosi sul rispetto della vita umana e sulla necessità di trovare situazioni diplomatiche che ripudino la guerra in tutte le sue sfaccettature.

Le parole di Gravina

Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, ha tenuto a sottolineare l’importanza e la gravità della situazione: “Non vogliamo girarci dall’altra parte. Interpretando un sentimento diffuso nell’opinione pubblica italiana, che attraversa in modo trasversale anche il nostro mondo. Vogliamo mandare un messaggio chiaro: il movimento calcistico nazionale è sensibile e molto preoccupato per quello che sta accadendo in queste ore”. Parole di vicinanza, ma soprattutto di speranza quelle di Gravina, nei confronti di un popolo che in questi momenti vive di panico e di incertezza sul proprio futuro. Altro segnale dunque da parte del mondo del calcio. Notizia di questa mattina anche la decisione di spostare la sede della finale di Champions League. La gara in programma  a San Pietroburgo si disputerà a Parigi. Innumerevoli i messaggi di pace, finanche dalla gara di ieri dell’Atalanta in Europa League, con Ruslav Malinovsky che dopo il primo dei due gol, ha esposto una maglia con la scritta: “No war in Ucraine”.