Giovedì grasso 2022, scopriamo le origini di questa ricorrenza

Giovedì 24 febbraio gran parte dell’Italia e in diversi altri paesi del mondo a tradizione cristiana inizia il Carnevale.

Ad inaugurare i festeggiamenti è il cosiddetto Giovedì grasso, chiamato così per l’antica abitudine di celebrare con ricchi banchetti i giorni che precedono il tempo di penitenza imposto dalla Quaresima.

Il Giovedì grasso non è caratterizzato da una data fissa, dal momento che varia in base alla Pasqua cristiana, connessa al plenilunio di primavera.

Etimologia del vocabolo “carnevale”

Deriva dall’espressione latina “carnem levare”, ovvero “eliminare la carne”, in riferimento al periodo di digiuno della Quaresima, che inizia subito dopo le ricorrenze carnevalesche, in corrispondenza del Mercoledì delle ceneri.

Originariamente il Giovedì grasso’ era dunque il primo di sei giorni di festeggiamenti da accompagnare con abbondanti mangiate.

In sostanza l’ultima occasione per riempirsi la pancia di cibi grassi prima del digiuno (cioè un solo pasto al giorno) e dell’astinenza dalle carni come da prassi quaresimale.

A chiudere i bagordi è l’altro appuntamento simbolo del Carnevale, noto con il nome di Martedì grasso (quest’anno l’1 marzo).

 

Il giovedì… non è grasso per tutti

Il Giovedì grasso non dà il via al Carnevale in tutto lo Stivale.

Nell’arcidiocesi di Milano, che segue il rito ambrosiano e non quello romano, la Quaresima ha inizio la domenica che segue il mercoledì delle Ceneri.

Le ragioni di questa discrepanza vengono attribuite a Sant’Ambrogio, vescovo di Milano nel IV secolo che, trovandosi fuori città per un pellegrinaggio, chiese alla popolazione di attendere il suo ritorno prima di celebrare l’inizio della Quaresima.

Tale ritardo si riflette anche sul Carnevale meneghino (definito ‘vecchio’), che parte e finisce un po’ dopo rispetto al resto dell’Italia.