Le Olimpiadi invernali sono ormai un ricordo, ma continua il caso Goggia-Brignone al punto che la FISI è intervenuta con un comunicato per chiedere di cessare le polemiche. Il “grosso” della questione riguardava la madre di Federica Brignone che aveva insinuato che l’infortunio di Sofia Goggia non fosse poi così grave.

Difatti, verso la fine di gennaio alla sciatrice era stata diagnosticata una lesione parziale al legamento crociato sinistro e piccola frattura al perone. Solo qualche tempo dopo, Sofia aveva stupito tutti vincendo l’argento in discesa a Pechino.

Per mamma Brignone si trattava di un infortunio troppo serio recuperare in un lasso di tempo così esiguo; le sue dichiarazioni hanno tuttavia colpito non solo la diretta interessata ma anche tutto l’ecosistema medico che ruota attorno alla federazione.

Caso Brignone-Goggia, il comunicato della FISI

Come anticipato, sul tema si è trovata costretta ad esprimersi la FISI che in una nota sul suo sito ha così commentato l’accaduto:

“La Federazione Italiana Sport Invernali condanna pesantemente le troppe voci che si susseguono da giorni, con toni molto polemici, attorno agli atleti delle Nazionali. Non sono accettabili giudizi personali rivolti ad atleti da persone estranee alla Federazione, così come sono esecrabili giudizi espressi sull’operato federale, da parte di soggetti che non hanno alcuna cognizione di causa. I fatti sono ancor più gravi, se emergono durante un evento di grande rilevanza come i Giochi Olimpici. Tutto ciò che continua, da giorni, ad essere al centro delle cronache, non porta altro risultato che far crescere la tensione fra atleti e atlete, non permettendo loro di mantenere il massimo della concentrazione verso i rispettivi impegni agonistici e concentrando lo spazio mediatico riservato alle nostre discipline in inutili polemiche che nulla hanno a che fare con lo sport, a scapito invece delle imprese compiute dagli stessi.

Per tali motivi, la FISI pretende che certe affermazioni e toni polemici cessino immediatamente, per lasciare spazio allo sport, ai risultati agonistici e agli obiettivi che gli atleti possono raggiungere prima della fine della stagione. La FISI, inoltre intende tutelare l’operato della propria Commissione Medica, additata – in modo estremamente grave – di raccontare falsità in merito allo stato di salute degli atleti che ha in cura.

La Commissione Medica federale ha sempre seguito gli atleti con la massima serietà professionale e attenzione, nel rispetto dei dati scientifici e degli esami clinici, assumendosi la responsabilità delle decisioni in merito ai tempi di recupero, a seguito di infortuni, avendo come priorità la salvaguardia dell’incolumità degli atleti stessi. Il suo operato, unito al lavoro di tecnici e fisioterapisti, fa di questo settore una eccellenza italiana nel mondo dello sport. Per tale motivo la Federazione diffida chiunque dal mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dell’operato della Commissione Medica FISI e sarà pronta a difenderne le ragioni in ogni sede necessaria”.