Una nuova efficace cura contro la Leucemia linfatica acuta ha fatto la sua comparsa poco tempo fa grazie ad una ricerca statunitense promossa dalla Novartis. La cura è risultata efficace nell’83% dei casi e dimostra gli enormi passi in avanti fatti in questo campo negli ultimi 15 anni. Ne ha parlato approfonditamente il Prof.Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, intervistato da Andrea Lupoli.

Leucemia, l’intervista al Prof. Gennaro Ciliberto

Professore siamo davanti ad una rivoluzione in campo oncologico?

E’ un trattamento completamente innovativo e molto complesso. Si tratta di una combinazione di terapia cellulare e ingegneria genetica sulle cellule dello stesso paziente. In pratica si prelevano i linfociti T dal paziente e li si “armano” contro il tumore introducendo all’interno di questi linfociti un gene capace di riconoscere il tumore stesso, al termine di questo processo si rinfondono i linfociti al paziente grazie ad una sola infusione. Questo trattamento si è dimostrato capace di “curare” la malattia.

Una remissione della malattia nell’83% dei casi. Un risultato senza precedenti

Assolutamente si, è sorprendente. Questi risultati erano già noti fra gli addetti ai lavori da circa un anno ma la vera novità è il fatto che la FDA (l’agenzia del farmaco statunitense N.d.R) ha approvato la commercializzazione e ora questo trattamento può essere messo a disposizione per i pazienti, per ora solo in America però. E’ probabile che in Europa (Italia compresa) arrivi fra circa un anno mantenendoci con i piedi per terra, speriamo non di più.

Il trattamento presenta effetti collaterali?

La terapia non è scevra da effetti collaterali, il paziente deve essere tenuto in cura in centri particolari perché possono insorgere effetti collaterali imponenti.

Il costo di questa cura è molto elevato Professore, può diventare un limite alla sua diffusione?

A mio parere non dovrebbe costituire un limite perché le leucemie sono già trattate con terapie, come il trapianto, dai costi molto elevati spesso superiori alla cifra determinata per questo trattamento. Ci dobbiamo aspettare che questo tipo di costi, per terapie così personalizzate e complesse, diventeranno sempre più frequenti, prepariamoci dunque a situazioni analoghe anche in futuro.

Possiamo pensare un trattamento simile a questo anche per altri tumori?

L’approccio terapeutico utilizzato è in fase sperimentale anche per altre neoplasie, quello che si ritiene però nel campo è che questo tipo di terapia sia più efficace nelle neoplasie ematologiche rispetto ai tumori solidi. La ricerca però è aperta e si stanno ottenendo risultati interessanti come nel caso dei Linfomi. Aggiungo come nel campo delle Leucemie, nonostante i casi di Leucemia fulminante, negli ultimi anni si sono fatti grandi passi in avanti perché sono, i tumori del sangue, più uniformi e si prestano meglio a rispondere alle terapie ad oggi disponibili.

Leggi anche: Sepsi, l’emergenza sanitaria prima del Covid 19