Bombardamenti Donbass, Putin avverte: “Deterioramento della situazione”.

L’agenzia di stampa Tass rilancia le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin che trasmette senza tentennamenti la sua convinzione che alla fine di questa crisi Ucraina si troverà un pretesto per sanzionare la Russia. In queste fasi concitate il mondo intero resta con gli occhi incollati sui lanci di agenzia e stando a ciò che riporta Interfax, Putin avrebbe denunciato un preoccupante deterioramento della situazione nella regione del Donbass. A conferma si segnalano i primi bombardamenti nell’est dell’Ucraina.

Bombardamenti Donbass: 60 violazioni di cessate il fuoco

Il ministero della Difesa ucraino ha divulgato nella giornata di oggi un dato allarmante: sono state registrate 60 violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti filorussi nella regione del Donbass. Il Guardian comunica anche del primo soldato ferito al confine.

I separatisti filorussi: forze governative attaccano

Separatisti filorussi denunciano l’attacco delle forze governative a colpi di mortaio. Il Cremlino da par suo si dice “molto preoccupato” per gli scontri nell’est dell’Ucraina. Dimitry Peskov, portavoce di Putin, ha dichiarato ai giornalisti: “Quello che sta accadendo nel Donbass è molto preoccupante e potenzialmente molto pericoloso. La Russia è allarmata da notizie relative al forte aumento dei bombardamenti nel Donbass con l’uso di armi proibite dagli accordi di Minsk”.

Kiev, 149mila soldati russi al confine

Sono circa 150mila i soldati russi schierati ai confini dell’Ucraina. A comunicarlo direttamente il governo di Kiev: “Stiamo osservando le divisioni delle truppe russe, che sono 129.000. E, insieme alle componenti navali e aeree, questa cifra raggiunge quota 149.000”, ha detto nel corso di un intervento al Parlamento il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov.

Le stime Usa

“Stimiamo che Mosca abbia probabilmente ammassato tra 169.000 e 190.000 effettivi in Ucraina e nelle vicinanze rispetto ai circa 100.000 del 30 gennaio”, ha detto Carpenter, ambasciatore Usa presso l’Osce. L’indicazione della presenza di truppe “dentro” l’Ucraina, spiega il Guardian, è probabilmente un riferimento alle aree dell’Ucraina orientale controllate dai separatisti sostenuti dalla Russia.