Il Senatore Mario Turco, Vicepresidente del Movimento 5 Stelle, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare dell’Ilva di Taranto e la bonifica delle aree maggiormente inquinate.

“Era stato inserito nel mille proroghe, che peraltro non era stato condiviso ex ante dalle forze politiche, un emendamento per spostare soldi destinati dalla bonifica alla decarbonizzazione dell’Ilva di Taranto.  Diverse forze politiche erano contrarie, in particolare c’era la città di Taranto e le forze ambientaliste che non volevano questo”.

“Erano stati destinati 575milioni di euro, anche con l’avallo della Commissione Europea, all’attività di bonifica di aree considerate dalla stessa Onu come tra le più inquinate al mondo. Invece il Governo aveva proposto di spostare le risorse dalla bonifica al ciclo produttivo. Queste aree continuano a provocare danni ai cittadini di Taranto. Sulla proposta abbiamo denunciato l’inaccettabilità di spostare queste risorse su un indefinito ed imprecisato progetto di decarbonizzazione. Alla fine siamo riusciti a scongiurare tutto questo”.

Bonifica Ilva di Taranto, quale futuro attende la città?

“All’interno di Acciaierie Italia oggi c’è lo Stato che deve assumersi una grande responsabilità. Laddove il Governo e le forze politiche dovessero decidere di decarbonizzare il ciclo produttivo questo andrebbe pianificato in maniera trasparente e puntuale. Serve un progetto serio che definisca il ciclo produttivo, gli investimenti necessari, i tempi ed il fabbisogno finanziario complessivi. Tutto questo non è avvenuto”.

“La nostra richiesta al Governo è quella dell’introduzione della valutazione preventiva dell’impatto ambientale. Indipendentemente dal processo produttivo pretendiamo che prima di approvare qualunque forma di investimento vogliamo conoscere l’impatto sull’ambiente. Non possiamo commettere gli errori del passato, misurando i danni ex post. È necessario non solo per Taranto ma per tutti i siti a rischio ambientale”.

Governo sotto in commissione

Il Vicepresidente del Movimento 5 Stelle ha analizzato poi il momento che sta vivendo la maggioranza: “Vanno riviste alcune regole e metodi legati al processo di condivisione. Quello che sta venendo a mancare è il percorso metodologico che porta anche il Consiglio dei Ministri ad approvare determinate norme. È vero che è una maggioranza di emergenza ma è anche vero che le forze politiche devono essere messe in condizioni di condividere “ex ante” le scelte. Alcune norme sono state un po’ forzate. Come Movimento 5 Stelle abbiamo dato dimostrazione e senso di responsabilità su più provvedimenti. Questa responsabilità non possiamo poi sacrificarla continuamente su provvedimenti che incidono sui cittadini ed il Paese”.