Precipita la Crisi Ucraina, con i venti di guerra che iniziano a soffiare in maniera più prepotente che mai. Si  continua a percorrere la via della diplomazia nella crisi fra la Russia e la stessa Ucraina, ma dal colloquio tra Joe Biden e Vladimir Putin non è arrivata alcuna svolta positiva: in una telefonata che ha superato di poco l’ora, i due leader hanno sostanzialmente ribadito e confermato quelle che sono le proprie posizioni.

Crisi Ucraina, Biden a Putin: “Se invaderete, la pagherete cara”

“Se invadete la pagherete cara”questo il monito di Joe Biden a Vladimir Putin, che però intende percorrere ancora la strada della diplomazia, ultima carta prima di andare allo scontro armato: “Restiamo impegnati nella diplomazia ma siamo pronti, con gli alleati e i partner, anche ad altri scenari” ha concluso l’inquilino della Casa Bianca.

la guerra dei mondi

 

“Se Mosca sceglierà la strada dell’aggressione e invaderà ulteriormente l’Ucraina, la risposta degli Stati Uniti e dei nostri alleati sarà rapida. Sarà unita, sarà pesante” ha ulteriormente aggiunto il segretario di Stato americano Antony Blinken.

 

La risposta della Russia: “Usa isterici”

La Crisi Ucraina non sembrea trovare punti di svolta e l’unica speranza rimane la diplomazia. Non tarda ad arrivare però la risposta de il Cremlino, che alla luce della telefonata fra Putin e Biden, accusa gli Usa di “isteria”, ma aggiunge che i due si sono detti, in un piccolo spiraglio di apertura: “d’accordo nel proseguire il dialogo a tutti i livelli”.
Cosa succede in Ucraina
Mosca respinge come assurde le presunte illazione di una presunta prossima invasione russa dell’Ucraina: “Gli americani stanno ingrossando in modo artificioso l’isteria sulla cosiddetta invasione russa pianificata, nominando persino le date di questa invasione, e parallelamente, insieme agli alleati, stanno pompando i muscoli militari dell’Ucraina”, ha dichiarato l’assistente diplomatico di Vladimir Putin, Yuri Ushakov.

Crisi Ucraina, Di Maio richiama gli italiani nel Paese

Sono circa duemila gli italiani che vivono nel Paese, la maggior parte dei quali nella capitale Kiev. Sono invitati a salire su un aereo commerciale e tornare il prima possibile, mentre chi è in Italia, “considerata la situazione di incertezza ai confini”, viene invece chiesto di “posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina”, con particolare attenzione a quelli  “a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk e in Crimea”, che sono “sconsigliati”.

E’ intervenuto il ministro degli esteri Luigi di Maio: “Un’altra disposizione presa è quella di far rientrare tutto il personale della nostra sede diplomatica a Kiev non essenziale”. Una decisione che non comporta dunque la chiusura dell’ambasciata, ha voluto rassicurare il ministro, che “resta pienamente operativa”. “Lavoriamo tutti al fine di evitare un’escalation”, ha assicurato il ministro degli Esteri italiano, sottolineando che si sta cercando “una soluzione diplomatica e ci auguriamo che il prima possibile possano arrivare segnali tangibili in tal senso”.