Pubblica Amministrazione 110 e Lode. Riportiamo di seguito la seconda Lettera, inviata via PEC in data 11/02/2022, dall’Università Niccolò Cusano alla cortese attenzione degli onorevoli, Ministro per la pubblica amministrazione, on. prof. Renato Brunetta, e Ministero dell’Università e della Ricerca, ch.mo prof. Maria Cristina Messa.

Seconda lettera aperta per il programma Pubblica Amministrazione 110 e lode

Illustrissimi Ministri,
avete ricevuto, il giorno 8 febbraio, la nostra prima lettera aperta, che è stata ripresa da moltissime testate giornalistiche, alla quale, ancora oggi, non abbiamo avuto alcun cenno di riscontro da parte Vostra.
Nel frattempo abbiamo visto già i primi effetti che la concorrenza sleale innescata dai Vostri Ministeri, attraverso gli Atenei iscritti alla CRUI (si veda, Piano Strategico per la Valorizzazione e lo Sviluppo del capitale umano della pubblica amministrazione, p. 10: «per l’attuazione del Protocollo sono stati interessati tutti gli Atenei dell’elenco CRUI»), sta perpetrando a danno delle Università cosiddette telematiche ed a favore delle Università associate alla CRUI, per quanto siano tutte egualmente parte del sistema Universitario Nazionale.
Restiamo colpiti e stupiti nell’apprendere che tutte le Università italiane associate alla CRUI sono state autorizzate ad erogare corsi sia in presenza che telematici in modalità sincrona e asincrona anche se non in possesso di piattaforme didattiche omologate. Il nostro stupore deriva dal fatto che Voi avete eliminato proprio chi aveva più diritto di tutti ad erogare questi corsi, cioè proprio le Università cosiddette telematiche, che da ben vent’anni adottano questo sistema didattico con grande successo accademico, scientifico e tecnologico, facendo una ricerca continua sulla didattica on-line, ricerca costata niente allo Stato Italiano e tutta finanziata dalle stesse Università telematiche
I nostri professori ordinari, associati e ricercatori, sono – come da Voi conosciuto – i massimi esponenti del settore didattico on-line, tant’è che ANVUR ha selezionato alcuni dei nostri professori in qualità di esperti del settore.
Completamente storditi dall’apprendere che non siamo in grado di aderire al progetto Pubblica Amministrazione 110 e lode mentre i nostri professori sono selezionati e nominati per il sistema di controllo Universitario Nazionale.
Quindi o i nostri professori sono professori di serie A o sono professori di serie B, ma siccome Voi stessi li considerate di serie A, come d’altronde lo stesso sistema universitario ha sancito promuovendoli a professori ordinari o associati, diventa ancora più incomprensibile la Vostra scelta di non affidare proprio a loro lo sviluppo della formazione on-line.
Vorrei ricordare, oltretutto, che l’accordo quadro da Voi stipulato è parte integrante del PNRR e che dato lo sviluppo attuale non è assolutamente conforme alle regole date dell’Europa per l’utilizzo dei fondi del PNRR e quindi l’Italia rischia di dover restituire il denaro impiegato e di avere qualche tirata di orecchie, cosa non gradita a sessanta milioni di italiani ed a tutti gli oltre duecentomila studenti che attualmente frequentano le Università cosiddette telematiche.
Come detto in apertura, questa seconda lettera sarà inviata a tutti i giornali ed ai segretari di partito se non riceverò una comunicazione da parte Vostra o l’apertura di un tavolo tematico globale per la revisione dei rapporti all’interno del sistema Universitario Nazionale, tra Università telematiche e non e Ministero dell’Università e della Ricerca, ANVUR e CUN.
La pubblicazione e l’avvio ai media è in corso.
Alleghiamo “Memorandum breve”, Studio BonelliErede, Prof. Avv. Luca Perfetti

Stefano Bandecchi

Leggi qui il “Memorandum breve” dello Studio BonelliErede -Prof. Avv. Luca Perfetti- sulla illeggittimità del Piano Strategico.