Laurearsi in autostrada è una di quelle situazioni limite da film ma a volte la realtà supera l’immaginazione. E’ quel che è accaduto pochi giorni fa a una giovane studentessa universitaria che è diventata, suo malgrado, protagonista di un nuovo sperimentale metodo di discussione della tesi: “seduta nell’abitacolo con le quattro frecce della macchina accese”. Perché, se è vero che nel traffico, sono nati figli, finiti amori e aspettato per ore ed ore, ora si può anche diventare dottori. Capiamo più a fondo la storia.

La cronaca

In merito al laurearsi in autostrada, il quotidiano torinese La Stampa racconta così:

“Una 23enne di Caselle, in provincia di Torino, è stata costretta a laurearsi in macchina mentre, insieme al fidanzato e alla famiglia, si dirigeva a Genova per discutere la tesi. Il gruppo, come decine di altri automobilisti, è rimasto bloccato per ore sull’A26 a causa di maxi tamponamento tra quattro camion e una quarantina di vetture, che ha provocato la morte di due persone. La studentessa, Elisa Santacroce, è però riuscita a mantenere la calma e a laurearsi online.”

Il racconto

La cosa incredibile è che la ragazza non aveva nessuna colpa per la situazione. Infatti, sempre il giornale spiega:

“La 23enne aveva deciso di partire da casa con largo anticipo, quindi quando si è trovata nel traffico non si è spaventata di un possibile ritardo all’importante appuntamento. Ma il tempo passava e i carabinieri si aggiravano tra le auto per avvertire che la situazione era grave e non si sarebbe risolta in tempi brevi. Elisa ha deciso, così, di contattare il suo relatore di laurea per spiegargli cosa stava accadendo.

In breve tempo è stata trovata una soluzione: la studentessa poteva laurearsi online, scaricando un’applicazione. La laureanda ha potuto, quindi, discutere la tesi per poi recarsi comunque all’Ateneo per immortalare la giornata con una foto.”

Il finale

Lo scatto della ragazza neo-laureata è il simbolo della follia della viabilità italiana, esplosa nuovamente dopo il periodo del lockdown in cui il nostro Pianeta Terra ha un po’ rifiatato, ma anche del connubio sempre più stretto tra tecnologia e studio. Il boom dell’eLearning non è che un esempio di quanto i ragazzi e le generazioni future potranno fare per la loro cultura. Messe da parte le difficoltà delle distanze e della fisicità, non resterà che il puro apprendimento. Ad maiora!