Macron vola da Putin ma da Mosca sono freddi: “Nessuna svolta”.

Viaggio di lavoro in vista per il presidente francese Emmanuel Macron, chiamato all’incontro con il presidente russo Vladimir Putin oggi a Mosca. Sul tavolo dei lavori un tema scottante: la crisi ucraina. Le sensazioni, a poche ore dal vertice, sono coerenti con le notizie che filtrano: il faccia a faccia è ritenuto importante per tutti i protagonisti ma, si vocifera dal Cremlino, non sono attese svolte sul fronte della crisi ucraina.

Macron e la posizione ufficiale russa

“Naturalmente la situazione è molto difficile per aspettarsi delle svolte decisive nel corso di un incontro”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia di stampa statale russa Tass. Il presidente francese Emmanuel Macron ha discusso nei giorni scorsi della crisi ucraina anche con il capo della Casa Bianca, Joe Biden.

Alla domanda se avesse in programma una visita a Mosca, Macron si era trovato a rispondere: “Non escludo niente, un viaggio in Russia dipende dallo stato di avanzamento delle nostre discussioni nelle prossime ore”. Ora Macron sta volando da Putin, se la distanza tra loro fosse stata incolmabile, lo avrebbe fatto?

L’Europa al centro della crisi ucraina

La crisi Ucraina assume di giorno in giorno contorni sempre più preoccupanti, sotto molteplici punti di vista. Il rischio del conflitto militare, dello scontro bellico sul campo, resta lo scenario inevitabilmente più drammatico ma non l’unico dalle determinanti ripercussioni economico-politiche. L’Europa guarda da spettatrice interessata alla Russia e lo fa essenzialmente per il gas. La questione dell’ipotetica guerra in Ucraina va letta, per un verso, come lotta di dominio sull’asse Washington-Mosca, sull’altro, quello che interessa il vecchio continente, in gioco c’è innanzitutto la sicurezza energetica.

La sinergia tra UE e Russia sulla fornitura di gas è diventata sempre più stretta nell’ultimo anno e se la situazione al confine ucraino dovesse peggiorare ancora, non è da escludere una ritorsione di Putin. Chi sta contro di noi resta senza gas. Sintetico ma terribilmente efficace.

L’Europa il gioco lo conosce e resta attore piuttosto vulnerabile. La crisi del gas è scoppiata prima dei venti di guerra ucraini e sta pesando seriamente sulle bollette energetiche dei cittadini europei.