Civita di Bagnoregio– “La città che Muore“.  Questo posto magico, considerato uno dei Borghi più belli d’Italia, ogni anno è visitato da circa un milione di turisti. In questo borgo pare che il tempo si sia fermato.

La più bella definizione di Civita è del suo figlio Bonaventura Tecchi: “La città che muore”. Il destino quasi segnato del luogo fa di Civita un luogo unico, solare e crepuscolare insieme, vivo o spettrale, a seconda dell’umore di chi la guarda dal precipizio del Belvedere.

La storia di Civita di Bagnoregio

Civita è stata fondata 2500 anni fa dagli Etruschi. Sorge su una delle più antiche vie d’Italia, congiungente il Tevere (allora grande via di navigazione dell’Italia Centrale) e il lago di Bolsena. All’antico abitato di Civita si accedeva mediante cinque porte, mentre oggi la porta detta di Santa Maria o della Cava, costituisce l’unico accesso al paese.

La storia di questa piccola realtà affonda le sue radici in epoca etrusca, quando un popolo misterioso aveva colonizzato molte aree del Centro Italia, per poi diventare una vivace civitas in età romana. Per secoli gli abitanti di Civita hanno dovuto lottare contro l’erosione e le frane che progressivamente limitavano l’area del centro storico e realizzare sempre nuove vie d’accesso alla cittadina, come il Bucaione, il tunnel d’accesso scavato direttamente nella roccia sedimentaria del monte. L’aspetto attuale del borgo risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto.

Unita al mondo soltanto da un lungo e stretto ponte costruito su un’ampia vallata, la “Città che Muore”, racchiude una popolazione di pochissime famiglie. Appoggiata dolcemente su un “cucuzzolo”, la cittadina sovrasta imperiosamente l’immensa vallata sottostante, offrendo così al turista un incantevole scenario.

Luca Profili- sindaco di Civita di Bagnoregio

L’attuale sindaco Luca Profili risponde ai microfoni di Cusano Italia Tv, nel programma “Paese che vai” condotto da Pina Giordano:

Il successo internazionale di questo borgo inizia circa sette anni fa quando mancava la consapevolezza della bellezza e del valore di questo borgo. L’allora sindaco, Francesco Bigiotti nel 2013 ebbe un’ intuizione che negli anni successivi venne definita geniale. L’inserimento di un ticket all’ingresso del borgo.

“Nonostante alcune polemiche, questa mossa ha fatto notizia e da lì è nato tutto. Con l’attuale amministrazione non sono mancati numerosi investimenti in ambito culturale, grazie ad una buona campagna di comunicazione. Oggi dobbiamo portare al termine alcune parti di riqualificazione  del territorio per far vedere in primis ai cittadini residenti e poi a chi arriva a Bagnoregio di trovare un Paese più bello e più organizzato”.

In conclusione- “Per quanto riguarda il futuro, rispetto agli obiettivi che si è posto il governo con il PNRR abbiamo di fronte una grande sfida ambientale, quindi mi piacerebbe immaginare la potenza di Civita con l’immagine che può veicolare messaggi positivi per tutti“.