Manca sempre meno all’uscita al cinema di The Batman e si fanno sempre più frequenti le interviste ai protagonisti e al regista Matt Reeves.
MovieMaker ha dedicato alla pellicola, in uscita il 3 marzo, un lungo approfondimento, nel quale sono emerse numerose curiosità sulla lavorazione in piena pandemia e sul tono della pellicola.

The Batman: Robert Pattinson e Zoe Kravitz sulle riprese durante il Covid-19

The Batman, Robert Pattinson
Robert Pattinson in una scena di “The Batman”.

The Batman è stato uno dei blockbuster più duramente colpiti dalla pandemia, con lo stesso Robert Pattinson colpito dal virus durante le riprese.
È proprio Pattinson, da poco chiamato dal regista Bong Joon Ho per il suo prossimo progetto dopo il trionfo agli Oscar con Parasite, a sottolineare quanto sia stata particolare l’atmosfera sul set a causa dei protocolli di sicurezza.
“Ci erano state date delle auricolari così da poter ricevere le indicazioni anche a distanza, limitando i contatti con altre persone”, racconta l’attore.
“Ancora più strano – continua Pattinson – è stato girare molte scene senza un operatore dietro la macchina da presa, perché venivano controllate da remoto. Un set così grande con pochissime persone è una delle cose più difficili a cui ho dovuto abituarmi”.

The Batman, Zoe Kravitz
Zoe Kravitz in una scena di “The Batman”.

Tutti noi, nel corso degli ultimi due anni, abbiamo dovuto fare i conti con l’isolamento dovuto alle misure di sicurezza imposte dal coronavirus. Una situazione che si è rivelata difficile anche per Zoe Kravitz, che in The Batman interpreta Catwoman.
“Era davvero dura tornare a casa ogni sera e non poter uscire o andare a cena fuori per liberare l’adrenalina”, spiega l’attrice.
“Dovevamo farlo– continua la Kravitz – per proteggere il set e, ovviamente, ero davvero grata di poter continuare a lavorare nonostante tutto quello che stava accadendo, però – conclude – è stato senza dubbio bizzarro”.

Il regista Matt Reeves: “È una detective story sul più grande detective del mondo”

The Batman, Matt Reeves
Matt Reeves sul set di “The Batman”.

È poi la volta di Matt Reeves, chiamato a dare la sua personale visione dell’Uomo Pipistrello dopo le due, fortunatissime, di Tim Burton e Christopher Nolan.
Che il regista abbia le idee chiare si capisce quando, ad esempio, parla dell’ispirazione per il suo Enigmista (interpretato da Paul Dano), che arriva direttamente dal Killer dello Zodiaco, misterioso assassino che negli anni sessanta e settanta sconvolse la città di San Francisco.
“Il film ha come premessa il fatto che l’Enigmista sia ricalcato sul Killer dello Zodiaco”, spiega il regista di The Batman.
“Sta uccidendo alcune delle figure più importanti di Gotham City – continua Reeves – a partire dal sindaco, e al contempo sta rivelando che non erano oneste come sostenevano. Batman e il commissario Gordon diventano, in quest’ottica, come Woodward e Bernstein [i due giornalisti del Washington Post che svelarono lo scandalo Watergate n.d.r.], alla ricerca degli indizi che diano un senso a questa storia”.
Proprio il tono da detective story è quello su cui Matt Reeves ha impostato la sua visione del personaggio. Dalla sua prospettiva, le doti investigative di Batman non erano mai state indagate nelle precedenti iterazioni cinematografiche, più concentrate sugli elementi gotici (Burton) o socio-politici (Nolan).
“La storia che volevo raccontare doveva concentrarsi sulla corruzione di Gotham e su quanto malata sia quella città”, spiega il regista. “E in storie come queste c’è sempre un detective – continua – ed è per questo che lui è il più grande detective del mondo. In questo modo, il film, oltre a essere una specie di horror, un thriller e un film d’azione, è, fondamentalmente, una detective story con tantissima narrazione”.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala su Radio Cusano Campus.