Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto la riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Foggia. La partecipazione era stata richiesta a gran voce dai sindaci delle zone colpite dall’escalation criminale che ha caratterizzato il foggiano nei giorni scorsi: nove attentati dinamitardi e incendiari sono stati compiuti ai danni di imprenditori e commercianti del Foggiano. Sono esplose 4 bombe a San Severo e 3 a Foggia. A questi episodi si sommano un atto incendiario e un ordigno a Vieste.

Chi ha preso parte al Comitato

Al comitato hanno preso parte il capo della Polizia Lamberto Giannini, i comandanti generali dei carabinieri e della guardia di finanza, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, la commissaria straordinaria per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Giovanna Cagliostro e i vertici della locale Procura e della Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Il ministro Lamorgese: “Lo Stato fa sentire la sua presenza”

Il ministro dell’Interno ha annunciato che nelle prossime settimane arriveranno 50 poliziotti che intensificheranno l’azione di contrasto alla mafia sul territorio.

“Lo Stato oggi non può che far sentire la sua presenza in maniera compatta mettendo risorse aggiuntive. Da qui arriva un messaggio chiaro: integreremo gli organici e daremo massima attenzione agli organici del territorio”.

C’è bisogno di un intervento strutturato e forte ricorrendo ai rinforzi del reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato. Questi reparti, l’utilizzo di questi due tipi di reparti anticrimine e integrati, servono proprio al controllo integrato del territorio”. “Occorre un intervento strutturale che da solo può consentire efficace risposte alle varie fenomenologie criminali che insidiamo il territorio”, ha aggiunto la ministra ricordando negli ultimi tempi ci sono state “400 misure cautelari, indagini complicate, con confische di patrimoni ingenti per quasi 30 milioni di euro.

Lamorgese: “Sistemi di videosorveglianza fondamentali per il territorio”

“Sulla realtà di San Severo vorrei ricordare il progetto della cittadella della sicurezza che è davvero importante. E il progetto sta andando avanti da tanto”.

Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso della conferenza stampa a Foggia dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Per Lamorgese saranno fondamentali per il territorio foggiano i “sistemi di videosorveglianza ad alta definizione”.

“E su questa questione – le parole della ministra – ho precisato che sono stati stanziati fondi ad hoc per 80 milioni di euro”. “Il Comune di Foggia ha presentato un progetto di circa un milione di euro. Anche San Severo ha presentato un progetto per videosorveglianza da 430mila euro e a breve sarà formalizzata la graduatoria. L’attenzione è massima”, ha continuato evidenziando che “la paura non deve condizionarci. La denuncia non può che rendere più lieve la vita di una persona”

 

Il procuratore nazionale antimafia de Raho: “Le mafie foggiane sono pericolose”

Il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho ha raccontato la difficoltà e la paura di denunciare la criminalità organizzata dei cittadini del territorio foggiano:

“E’ la conseguenza della violenza con cui si muovono le mafie foggiane. Le mafie foggiane sono mafie di grandissima pericolosità e gli attentati che hanno posto in essere sono come una sfida allo Stato e di fronte a questa sfida lo Stato si muoverà con l’energia che compete a uno Stato di diritto che deve però imporre l’osservanza della legge a tutti e proteggere i cittadini”.

La maggiore presenza delle Forze dell’ordine può far sentire i cittadini più tranquilli e protetti

“Con un impiego di ulteriori risorse e di controlli ripetuti e frequenti del territorio il cittadino può sentirsi protetto, tutelato e garantito”. Con uno Stato forte, con una magistratura che si muove con rapidità, con interventi sul territorio è possibile dare garanzia e protezione al cittadino, anche l’omertà verrà erosa dalla forza di difesa del nostro Paese”.

La mafia foggiana ricorre alle bombe per intimidire

“La mafia foggiana ha bisogno ancora di esprimere con le bombe la sua forza intimidatoria perché qui sono stati raggiunti grandi risultati conseguiti come moltissimi arresti e uno Stato che è stato capace di assicurare alla giustizia oltre 700 appartenenti alle mafie del distretto di Bari negli ultimi 4 anni”.

Ha spiegato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho specificando che con le bombe si dimostra

“una debolezza delle mafie che devono quindi ancora una volta ritornare sul territorio con i loro vecchi sistemi per poter rappresentare la loro forza e creare quella intimidazione che dovrebbe piegare il cittadino e mantenere ferma l’omertà”.

 

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