Smart working dipendenti pubblici. Una parte consistente dei sindacati della Pubblica amministrazione chiede il ritorno al lavoro agile per arginare l’ondata dei contagi che sta interessando l’Italia.

Smart working dipendenti pubblici

Natale Di Cola, segretario Fp Cgil di Roma e del Lazio, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.  “Purtroppo rischiamo ancora una volta di farci trovare impreparati in una nuova ondata della pandemia –ha affermato Di Cola-. Da tempo chiedevamo una stretta maggiore sui vaccini e adesso in una situazione così complicata bisogna organizzarsi anche aumentando lo smart working dove possibile. In questi mesi si è perso tempo prezioso per organizzarsi e dunque ancora non si è pronti per fare in modo che lo smart working possa essere realizzato nel modo migliore possibile. Le cose sono andate bene dove c’è un’amministrazione che ha fatto un processo di innovazione tecnologica e sono andate male dove questi sistemi sono obsoleti. Nel futuro il tema dello smart working andrà affrontato come un’opportunità che, se ben organizzata, oltre ad essere efficace per l’azienda può dare una mano anche al Paese”.

La risposta del governo

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha respinto al mittente le richieste, definendole “incomprensibili”, data la “già ampia flessibilità per organizzare sia la presenza, sia il lavoro a distanza, tanto nel lavoro pubblico quanto nel lavoro privato”. E sottolineando come vaccinazioni, green pass e Super green pass abbiano garantito il massimo livello di sicurezza sanitaria.