Sintomi della variante Omicron: i dati fanno ben sperare. La variante Omicron, isolata per la prima volta in Sud Africa, si appresta a diventare dominante anche in Europa nel giro di qualche mese. “E’ una variante che raccoglie sulla proteina spike quasi tutte le mutazioni delle altre singole varianti che abbiamo imparato a conoscere”. Lo ha spiegato Massimo Ciccozzi, direttore dell’unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, durante trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta dal fondatore dell’UniCusano Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt).

Sintomi della variante Omicron, cosa sappiamo

“Il problema è che questa variante è il doppio più contagiosa rispetto alla Delta -ha spiegato Ciccozzi-. E’ una via di mezzo tra la contagiosità della varicella e del morbillo. La cosa che fa ben sperare, ma è ancora da verificare perché non abbiamo dati sufficienti, è che la sintomatologia è molto mite. Anche gli inglesi dicono che vedono una sintomatologia molto leggera, specialmente nelle persone con due dosi di vaccino. Stesso discorso per i pochi casi che abbiamo in Italia, ma servono più dati per poter confermare questa situazione. Se questo fosse vero sarebbe un primo passo verso l’adattamento del virus a noi, per cercare un equilibrio con il nostro sistema immunitario, è questa l’evoluzione naturale del virus. Può darsi che ci vorranno mesi o anni per risolvere questa pandemia, ma dipende molto anche da noi, se ci vacciniamo, se portiamo le mascherine, il virus circola meno, meno circola e meno mutazioni fa”.

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