Chi sono i candidati a presidente della Repubblica? Draghi, Berlusconi, Casini, Pera, Cartabia e Sassoli sono i nomi principali nel rosario delle candidature, più o meno esplicite.

Chi sono i candidati a presidente della Repubblica

Secondo retroscena svelati dal quotidiano La Repubblica, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe parlato dell’approdo di Mario Draghi al Quirinale e di una possibile staffetta con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che prenderebbe il suo posto a Palazzo Chigi.  L’obiettivo sarebbe quello di far traghettare a Franco il governo fino alla fine legislatura.

Il parere di Mastella

Clemente Mastella, politico navigato e grande conoscitore delle dinamiche parlamentari, ha detto la sua sulla partita del Qurinale ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. “Il problema è che i partiti sono divisi -ha affermato Mastella-. Non c’è un partito che possa dire che il suo gruppo sia unito, forse solo la Meloni. Nessuno ha il dominio delle proprie truppe parlamentari, questo non si era mai verificato. O si arriverà subito ad una figura unitaria alle prime votazioni, oppure si andrà verso uno scontro”.

Draghi deve dare garanzie

Secondo Mastella “Draghi proverà a tutti i costi a diventare il Presidente della Repubblica, anche la risposta molto decisa all’Europa è un modo per acquartierarsi al Quirinale. Non si può non essere d’accordo con quella mossa. I peones, quelli che al momento sono senza patria, vogliono arrivare fino alla fine della legislatura e non voterebbero per Draghi se questo comportasse la fine della legislatura. Se Draghi dovesse garantire che questa legislatura arriverà comunque al 2023 allora diventerà presidente della Repubblica, ci dovrebbe essere una sorta di patto stabilito con le forze di maggioranza per andare avanti anche senza Draghi al governo”.

La variabile Berlusconi

“Se non si troverà la quadra alle prime votazioni, Berlusconi non è fuori gioco, ma deve guardarsi dai suoi alleati di centrodestra -ha osservato Mastella-. Se il centrodestra è compatto, recuperare 40-50 voti dall’altra parte e nel misto non è difficile. Tant’è vero che Berlusconi sta dando garanzie a tutti dicendo che non si andrà al voto. Dire che Berlusconi è un candidato di bandiera è una sciocchezza. Berlusconi ha due chance: provare a giocare la partita per cercare di vincerla oppure per diventare senatore a vita”.