L’Economist incorona l’Italia come Paese dell’anno 2021 dimostrando che gli inglesi, al di fuori dello sport, conoscono bene il Fair Play. Il celebre settimanale britannico di economia ha deciso i premiare il nostro Paese non perché sia “the best country” ma per essere quello che è migliorato di più nel corso degli ultimi dodici mesi.

Il merito? Ovviamente di Mario Draghi scrive l’Economist che avverte: l’ex numero uno della Bce non deve assolutamente abbandonare la carico di Presidente del Consiglio. Nell’articolo, dopo aver spiegato che questo riconoscimento non arriva per i successi sui campi di calcio o nella musica, si sottolinea come l’Italia sia cambiata con Draghi,” un premier competente e rispettato a livello internazionale” capace di rimettere in moto lo stivale. Per questo, per preservare la stabilità del Paese, sarebbe pericoloso “se Draghi dovesse lasciare il suo posto per diventare presidente della Repubblica”.

Italia Paese dell’anno 2021, il miracolo di Draghi

Secondo l’Economist Draghi ha compiuto una specie di miracolo. Grazie a lui i politici italiani “hanno messo da parte le divergenze” per sostenere un governo di ampia maggioranza in grado di portare avanti “importanti riforme”.

I complimenti arrivano anche per la lotta al covid. “Il tasso di vaccinazione contro il covid – si legge ancora – è tra i più alti d’Europa”. Un riconoscimento importante per l’Italia, insomma, e in particolare per Mario Draghi. Soprattutto all’estero, il nostro Paese viene identificato con l’attuale Premier in grado, in pochi mesi, anche di smentire e correggere stereotipi e pregiudizi sull’Italia e gli italiani.

Per questo la “profezia” dell’Economist non appare così peregrina, ovvero che un’eventuale elezione di Draghi al Colle minerebbe la stabilità stessa dell’Italia. “Un incarico più di rappresentanza – spiega l’Economist – e potrebbe succedergli un primo ministro meno competente”. In poche righe, quindi, il settimanale è riuscito a rappresentare quella che presumibilmente è l’idea anche della maggior parte dei politici italiani.