Le gesta di Haaland e Haller ci fanno innamorare della Champions League e ci fanno tornare indietro con la mente. Quando eravamo bambini, davanti allo schermo del sabato sera, ci piazzavamo davanti al wrestling. Convinti del fatto che fosse vero, un po’ come quando si crede a Babbo Natale, continuavamo a sostenerne la bellezza della sua trasgressione. Acclamavamo Rey Mysterio, celebravamo John Cena e, da Smack Down a Raw, ci incantavamo davanti alle gesta di Triple H, campione d’altri tempi. Tre volte H, appunto, visto che il primo nome d’arte di Paul Michael Levesque è stato Hunter Hearst Helmsley. Più facilmente, Triple H.

Ecco, ora che siamo cresciuti e siamo vaccinati (tutti, si spera) amiamo il pallone e ci accontentiamo di una “Double H”. Da una parte Erling Braut Haaland, dall’altra Sebastien Haller, due uomini che da soli hanno infranto i record della Champions League e personali. Ironia della sorte ha voluto che entrambi siano capitati nello stesso girone e si siano sfidati a colpi di fioretto realizzativo: l’Ajax di Haller, alla fine, ha prevalso alla grande sul Borussia Dortmund di Haaland, che dovrà accontentarsi dell’Europa League. A toglierle il secondo posto con merito c’è lo Sporting Lisbona, ma ciò non toglie meriti alla cavalcata nella coppa dalle grandi orecchie sia di Haaland sia di Haller.

I numeri di Haaland e Haller in Champions League

Lo so, i numeri inducono sbadigli e sono la parte matematica del calcio, ma senza i numeri non ci sarebbe la filosofia e nemmeno l’evidenza davanti ai fatti. Erling Haaland. Partiamo dal norvegese del Borussia Dortmund: con la doppietta di ieri sera al Besiktas fanno 23 reti in 19 partite nella competizione. Bisogna tornare indietro con la mente per rivedere numeri simili con Filippo Inzaghi e Ruud Van Nistelrooy, due mostri sacri della Champions League. Tuttavia bisogna dire che entrambi avevano impiegato 28 partite per fare 22 gol. Haaland appena 19 per farne 23.

Passiamo a Sebastien Haller, che si affianca a dei giganti dell’Olimpo calcistico. Infatti soltanto Cristiano Ronaldo, Leo Messi e Robert Lewandowski erano stati capaci di segnare dieci o più gol nella fase a gironi di Champions League. A questo tridente di spicco si aggiunge Haller, che diventa anche il giocatore più veloce a raggiungere la doppia cifra in Champions: gli sono bastate solo sei partite.

Fanno paura certi numeri, anche perché ci rendiamo conto di quanto il calcio stia correndo a velocità supersonica. Eppure, davanti a questi due attaccanti con l’H in principio di cognome, non ci resta che sorridere e tornare indietro con la mente, quando omaggiavamo “The Game” Triple H. Oggi omaggiamo un altro game, quello del pallone, e soltanto due H, Haaland e Haller. Eppure, nel mio cuore, qualcosa mi dice che va bene così. Grandi, grossi e innamorati. In fondo siamo belli per questo.