Per ora la variante Omicron in Italia non sta circolando, tranne il focolaio relativo al nucleo familiare del cosiddetto “paziente zero”. In Italia l’aumento dei contagi “non è esplosivo” e la variante Omicron non si sta diffondendo. E’ l’analisi di Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio della Cabina di regia.

Il bollettino di venerdì 3 dicembre

Nelle ultime 24 ore l’Italia registra 17.030 nuovi casi di coronavirus a fronte di 558.445 tamponi. Lo riporta il ministero della Salute, secondo cui i decessi sono 74. I dimessi e i guariti sono 9.658. Continuano a salire le terapie intensive (+10) e i ricoveri (+87). Il tasso di positività si attesta al 2,9%, in aumento rispetto al 2,5% di giovedì.

Covid monitoraggio Iss: incidenza e Rt

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 155 per 100mila abitanti dal 26 novembre al 2 dicembre, rispetto a 125 per 100mila abitanti della settimana precedente. Nel periodo 10 novembre – 23 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,20, al di sopra della soglia epidemica ma diminuzione rispetto a 1,23 della settimana precedente.

In aumentano ricoveri e terapie intensive

Il tasso di occupazione in terapia intensiva al livello nazionale è al 7,3%, in salita rispetto al 6,2% della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 9,1% contro l’8,1%.

Casi associati a catene di trasmissione

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (30.966 rispetto ai 23.971 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (33% rispetto al 34% della scorsa settimana).

Classificazione rischio Regioni

Una Regione risulta classificata a rischio basso, 20 Regioni risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, due Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Tredici enti locali riportano un’allerta di resilienza. Nessuno riporta invece molteplici allerte di resilienza.