Felix Afena-Gyan è sulla bocca di tutti. José Mourinho, l’allenatore che l’ha lanciato nel calcio che conta, gli aveva promesso un paio di scarpe da 800 euro nel caso il classe 2003 avesse segnato contro il Genoa. Detto, fatto. Nella vita, si dice spesso, bisogna trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto. “Carpe diem, quam minimum credula postero”, per citare Orazio a caso. Afena-Gyan, in qualche modo, l’ha capito. Mette il cuore dentro alle scarpe (non quelle da 800 euro) e aspetta il cioccolatino di Henrikh Mkhitaryan. Guarda l’armeno intensamente. Non penso abbia mai guardato una donna con tanto fervore.

Dai suoi occhi trasuda la voglia di scrivere la storia. Gli arriva la palla. Siamo a un passo dalla storia. Quando siamo piccoli e proviamo a giocare a calcio ci insegnano a “colpirla di piattone”. Si tratta di un colpo sicuro per indirizzare la palla in porta. Non c’è nulla di meglio di un bel “piattone” all’angolino, altrimenti diventa un “tiraggiro”, per dirla alla Lorenzo Insigne. Felix queste cose le conosce. Palla in buca d’angolo e Salvatore Sirigu viene trafitto.

Ora lasciamo Afena-Gyan nel suo paio di scarpe

Il secondo gol parla da solo. Se non l’avete visto correte a rivederlo perché è spettacolare, figlio della leggerezza del primo e nipote della freschezza del suo tiratore. Ora, però, calma. Nella piazza capitolina, sia sponda Roma sia sponda Lazio, ci vuole un attimo a bruciare un talento. Ne son passati tanti da ambo le parti che, dopo una partita eccelsa, sono stati etichettati come giocatori immensi, talenti celestiali o comete pronte ad esplodere.

Vedat Muriqi è arrivato qui a Roma con la nomea del bombardiere, ma sta dimostrando tutti i suoi limiti tecnici e mentali. Juan Manuel Iturbe, Gonzalo Villar, Umar Sadiq sono solo alcuni esempi per la sponda giallorossa. Ecco, non vorrei che in questa fiumana di talenti mancati possa finirci anche Afena-Gyan. Il ragazzo si farà, ma per ora lasciamolo nelle sue scarpe. In fondo, se ci pensiamo, è bello vederli crescere così. Così un giorno parleremo delle scarpe di Afena-Gyan, dei suoi gol a Marassi e chissà, stavolta davvero, di quanti altri gol sotto l’incrocio.