Reddito di cittadinanza e controlli. La nuova legge di bilancio prevede anche verifiche sui requisiti patrimoniali “con specifico riferimento ai beni detenuti all’estero” che l’Inps dovrà mettere a punto ogni anno. Ci saranno inoltre controlli preventivi dei dati anagrafici di residenza, soggiorno e cittadinanza. Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta Nazionale dei CAF, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Pratiche per l’ottenimento del reddito di cittadinanza

“I Caf oggi entrano nella filiera solo per l’Isee e per l’invio della domanda –ha spiegato Angileri-. Una volta fatta l’Isee inviamo la domanda all’Inps per l’ottenimento del rdc. L’isee non è altro che un’autocertificazione che va verificata dall’Inps. A volte i dati non sono reali, perché oltre al patrimonio immobiliare va segnato anche quello mobiliare, per cui se hanno dimenticato di scrivere di un rapporto bancario o postale, l’Inps nell’incrocio con i dati dell’Agenzia delle entrate non rilascia l’Isee oppure viene rilasciata con difformità. Quindi il nostro è un rapporto di intermediazione, è l’Inps che deve fare i controlli. Io non saprei dire se c’è gente che prova a fare la furba, le indagini parlano di una percentuale di truffe sicuramente non bassa”.

Truffa a Milano

“E’ chiaro che nel caso della truffa a Milano c’è stata una connivenza del Caf perché era a conoscenza del reato che si stava consumando -ha affermato Angileri-. In quel caso c’era una vera e propria truffa, si è parlato anche di minacce nei confronti degli operatori del Caf, ma non bisogna subire le minacce, bisogna denunciarle. Noi abbiamo un ruolo chiave in questa filiera e non possiamo sottostare alla delinquenza. Il caf interessato ha subito sospeso quel lavoratore ed ha denunciato, si è costituito parte civile. Chi deve controllare però è colui che eroga la prestazione, quindi l’Inps, è lì che devono essere messi dei paletti. La misura del rdc non è sbagliata, combatte la povertà, purtroppo ci sono dei delinquenti e per questo bisogna correre ai ripari e avere maggiori controlli”.

Bonus edilizi

“Non si spiega come mai per il 110% bisogna avere il visto di conformità di tutti, per spese che riguardavano le facciate per cui si arriva fino al 90% del costo complessivo non c’era bisogno di alcun visto. Hanno fatto bene a correre ai ripari. Questo nuoce alle piccole cose, perché ora anche se cambi la pompa di calore a casa hai bisogno di un visto di conformità, questo porta il cittadino a non usufruire più del bonus perché i costi sono più del risparmio”.