Il mondiale di Qatar 2022 è sempre più vicino. Questa grande manifestazione sarà il trionfo dello sportwashing.

Qatar 2022 è l’obiettivo concreto di molte selezioni nazionali che la scorsa settimana hanno provato a staccare il pass per la competizione mondiale.

É sempre notizia di pochi giorni fa, quella che la Supercoppa italiana, spesso e volentieri giocata fuori dai confini nazionali, si disputerà per il secondo anno di fila in Italia.

Le ultime edizioni della Supercoppa Italiana, trofeo che viene disputato tra chi vince il campionato e chi vince la Coppa Italia, si erano disputate in Arabia Saudita e facevano parte di un pacchetto di tre partite in cinque anni da giocare nel paese Arabo, in cambio di ventuno milioni di euro.

Cos’è lo Sportwashing?
In apertura abbiamo scritto che il mondiale di Qatar 2022 sarà la massima espressione dello “Sportwashing”. Ma cos’è questo fenomeno? Potremmo dire che questa definizione viene usata per definire la correlazione tra sport e politica. Una peculiarità di alcuni paesi e stati molto ricchi che usano lo sport come mezzo per fornire al mondo un immagine diversa da quello che è realmente.

Quando è iniziato questo fenomeno?
L’inizio di questo fenomeno affonda le proprie radici nel corso dello scorso decennio e negli inizi di quello che stiamo vivendo. Sulle maglie delle più importanti squadre di calcio, sono comparsi sponsor rimandanti ai ricchi magnati arabi. Gli stadi hanno preso i nomi di aziende dell’area e molteplici eventi hanno avuto luogo in quei paesi. Ultimo e più importante il mondiale di Qatar 2022.

Sportwashing e calcio
Non solo Qatar 2022 e Supercoppa Italiana. Il calcio sposa il fenomeno dello “Sportwashing” dal momento in cui ricchi esponenti hanno iniziato ad acquistare importanti squadre di calcio del continente europeo. “Nello sport e nel calcio in particolare quando arriva un grande capitale che infiamma ed accende la passione dei tifosi tutto passa in secondo ordine.” Dichiara il professore, nonché giornalista Pippo Russo, intervenuto durante la trasmissione “Sport Academy” in onda su Radio Cusano Campus.

Come giudica l’aquisizione del Newcastle?
“L’acquisizione del Newcastle United da parte del fondo sovrano P.I.F (Public Investment Fund ndr) dell’Arabia saudita è una vicenda abbastanza travagliata. C’era stato un primo passaggio nel 2020 che si era concluso con una bocciatura dell’operazione da parte dell’autorità della lega. La scorsa estate, dopo la fine dell’europeo, i tifosi del Newcastle avevano protestato contro la lega, contro le autorità sportive e persino contro il primo ministro Boris Johnson. Questo poi ha determinato un cambiamento di rotta perché richiamate a giudicare sull’opportunità che un fondo sovrano saudita acquisisse una società di calcio della premier, la premier si è rimangiata il giudizio dato un anno prima ed ha lasciato il via libera ad una operazione che rimane molto discutibile e che nei termini essenziali non era stata cambiata rispetto a come era stata presentata un anno prima.”

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