Tutte le attività sono ripartite, questo è dovuto ai vaccini e al Green pass. Ciò lo può smentire solo il virus, se diventa può forte dei vaccini, ma non credo che questo accadrà. Mi hanno emozionato le parole di un italiano che stava partendo per gli Stati Uniti, perché doveva andare a conoscere il nipote nato durante il lockdown. Credo che questa sia la parte più umana dei tempi che stiamo vivendo, altrimenti ci saremmo abituati alle videoconferenze. La riapertura dei voli per gli Usa rappresenta un ritorno alla normalità, a chi vuole tornare a vedere e toccare i propri cari. Per quanto riguarda invece i cortei no Green pass, mi chiedo se le regole sugli assembramenti valgano ancora. Non gli si sta chiedendo gran che, solo di rispettare le regole. Se il tema non è il vaccino, se il tema non è la negazione del covid, ma è il Green pass, allora la manifestazione si dovrebbe fare con le mascherine indossate. C’è grande astio nei confronti dei giornalisti che vengono aggrediti durante queste manifestazioni. Rivendicare la libertà, la Costituzione e poi prendere a calci i giornalisti va in contraddizione con tutto ciò che si grida in quei cortei. Coloro che svolgono la professione di giornalista non la pensano tutti allo stesso modo e poi, al di là della bravura e della competenza di ognuno, i giornalisti questo fanno di mestiere. Forse siamo approdati al “voglio sentire solo quello che mi piace sentire”, ma questa è un’altra cosa rispetto alla libertà di stampa.
Categorie Attualità
Senza zucchero – il punto del Direttore Gianluca Fabi
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