Per quanto semplice possa sembrare – un uomo su due ruote e la strada davanti a lui – il ciclismo in realtà è uno sport molto più complesso. Non esistono due strade uguali, le montagne hanno pendenze e tornanti tutti diversi per non parlare del meteo e delle condizioni climatiche, incognite capaci di mandare all’aria anche la più calcolata delle strategie. Variabili insondabili e imprevedibili, tutte relegate nella critica dell’osservatore alla voce “fatica”.

La ripetitività del gesto, il calcolo nella fatica

C’è una specialità però che si discosta da questa lettura e che dietro alla semplicità del biglietto da visita con cui è solita presentarsi nasconde invece sofisticatezze e calcoli tesi a trasformare quella fatica: non più agonia cui porre termine il prima possibile, bensì uno sforzo ragionato ed esatto capace di rendere quella fatica un’equazione perfetta. Da record.

Domani a Città del Messico l’inglese Alex Dowsett andrà a caccia del record dell’ora sulla pista di Aguascalientes. La distanza da battere sono i 55,089km coperti dal belga Victor Campenaerts su quello stesso velodromo nel 2015. Per riuscirci Dowsett è volato da tempo oltreoceano per acclimatarsi al clima del luogo e a un’altura (circa 1.800mt) che influirà molto sulla sua prestazione.

Una rivincita sportiva e personale

Il ciclista britannico, già detentore del record per un mese nel 2015, ha rischiato però di non potersi misurare con il suo secondo tentativo. Solo la vittoria di tappa ottenuta allo scorso Giro d’Italia gli ha permesso infatti di trovare un rinnovo biennale di contratto con la sua squadra e così concentrarsi sulla pianificazione dell’assalto al record. L’anno scorso, a causa della pandemia, Dowsett dovette rinunciare ma quest’anno i lavori e la pianificazione non hanno subito alcuno stravolgimento.

C’è poi un motivo in più per sostenere il britannico e appassionarsi al suo tentativo. Dowsett infatti è affetto da emofilia, una malattia che in caso di ferite impedisce al suo sangue di coagulare, e ha voluto rivestire di un ulteriore significato la sua prova. Correndo ad Aguascalientes pubblicizzerà anche l’organizzazione benefica Little Bleeders da lui fondata nel 2016 per incoraggiare i 3.000 giovani affetti da emofilia a non arrendersi e a non rinunciare ai propri sogni.

Dice Dowsett: “Victor Campenaerts mi ha dato una possibilità del 50-50 di superarlo e non ho paura di fallire. Sarebbe stato facile non fare questo tentativo, soprattutto vista l’organizzazione, ma fallire è un’alternativa di gran lunga migliore al non provarci”.