Sono tante le iniziative solidali che l’Università Niccolò Cusano mette in campo. Ogni anno, ad esempio, offre numerose borse di studio gratuite per gli studenti che si diplomano grazie all’iniziativa “Click Days“: una opportunità unica, che consente agli studenti di perseguire il percorso di studio gratuitamente per 5 anni, e un investimento significativo per l’Ateneo che si impegna a difendere fortemente il diritto allo studio per le nuove generazioni e non solo.

E proprio in tema di Diritto allo studio, vi raccontiamo un’altra lodevole iniziativa messa in campo dalla Cusano durante la pandemia del 2020.

Diritto allo Studio e Covid-19

Il mondo universitario difficilmente ha vissuto crisi come quella del Marzo 2020 con l’avvento della pandemia da Coronavirus. L’università, per lo studente era la vera e propria seconda casa, una seconda abitazione in cui poter mostrare le qualità che difficilmente in famiglia escono fuori. A proposito di famiglia: l’università era ed è il veicolo più potente per poter dimostrare al mondo di che pasta si è fatti. Dal Marzo 2020, qualcosa anche qui è cambiato ed il bilancio è terribile. Ad essere maggiormente colpita durante la pandemia è stata la tenuta mentale degli studenti, in molti infatti, avvertivano la sensazione di non farcela a proseguire con il percorso di studi che fin lì avevano seguito. Gli studenti sono stati catapultati in un vortice di emozioni difficile da controllare, dall’oggi al domani sono venute a mancare: abitudini, amicizie e sicurezze. Per mesi gli studenti di tutto il mondo hanno vissuto una situazione difficile anche solo da raccontare. Se molti, alle prese con enormi difficoltà, hanno comunque proseguito il percorso di studi, altri, un numero foltissimo, hanno deciso di rinunciare agli studi per problemi di varia natura soprattutto mentale ed economica. L’Università degli studi Niccolò Cusano, durante la pandemia ha avvertito la sofferenza dei propri alunni ed in virtù di questo ha deciso di mettere in atto tutte le misure possibili per poter arginare questo problema sociale e culturale.

“Salva il mio diritto allo studio”, l’iniziativa solidale della Unicusano

Nel Marzo 2020, appena scoppiata la pandemia, l’Università Cusano ha prontamente istituito il progetto “Salva Il Mio Diritto Allo Studio”. Un progetto con cui l’Ateneo consente agli studenti che vivono in una situazione di difficoltà economica, causata dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, di proseguire il loro percorso di studi, di raggiungere l’obiettivo della laurea e posticipare i pagamenti degli anni accademici frequentati ad un momento successivo al conseguimento del titolo di studio.

Al momento di attivazione del progetto, in piena pandemia, furono ben 45 le persone che aderirono, ed oggi, 5 studenti si sono già laureati.

Oggi vogliamo raccontarvi una storia, un racconto fatto di speranza e tenacia, ma anche di sofferenza e paura. É la storia di Valentina Rottura, studentessa dell’Unicusano che ha scelto di aderire al progetto.

Raccontaci la tua esperienza con il progetto “Salva il Mio Diritto Allo Studio” ?

“Sono felice di farlo – inizia la studentessa –  ma non posso non partire da quando per me è cominciato tutto, per concludere sottolineando che se oggi sono qui a scrivere queste poche righe è perché questa grande possibilità da parte dell’università Unicusano, in uno dei periodi bui della mia vita, mi ha davvero salvata. Mi ha salvata da una di quelle decisioni sbagliate da cui non si può tornare indietro. Mi ha salvata in un momento in cui, sicuramente, la scelta di abbandonare l’università per difficoltà economiche senza aver completato gli studi non sarebbe stato l’unico errore di cui mi sarei pentita nel mio domani – prosegue la studentessa – ma in quel preciso momento non avrei potuto fare altrimenti, perché nel bel mezzo di una pandemia improvvisa, inaspettata, i soldi destinati alle tasse universitarie sono serviti per la spesa, le bollette e le medicine. Ogni giorno immaginavo di dover presentare la mia richiesta di rinuncia agli studi, ma aspettavo il coraggio per farlo. Un giorno poi, quando non te lo aspetti, proprio come nelle favole, un raggio di sole illumina quel pezzo di vita che cancelleresti con un colpo di spugna se solo potessi, e una voce tanto gentile, dall’altra parte del telefono, ti comunica qualcosa che sa di speranza, che dà un po’ di pace al cuore e che ti apre una porta che considero chiusa. C’è un progetto che ti guida fino al giorno della laurea dandoti la possibilità di coronare con successo il tuo sogno, senza soffocarti, perché il pagamento delle rette avverrà quando tu avrai raggiunto quel traguardo e organizzato la tua vita in modo di poter rispettare ogni scadenza prevista. “

Cosa hai ricevuto dai tutor?

Aiuto, sostegno, supporto: questo è quello che ho ricevuto da parte dei tutor. Sempre professionali, disponibili e pronti ad ascoltare le mie richieste, per poi proporre percorsi di studio adeguati alle mie esigenze. Il percorso eccellenza per esempio è stato un salvagente a cui mi sono
aggrappata grazie all’incoraggiamento dei tutor, che mi hanno affiancata con costanza e pazienza; voglio infatti riconoscere loro il merito di avermi permesso di trasformare l’esame di diritto processuale civile da ostacolo in soddisfazione. Organizzare lo studio seguendo i consigli dei tutor mi ha ridato la voglia di rimettermi in carreggiata senza pensare di non essere all’altezza e alla fine di tutto, o meglio quasi alla fine, sono sicura che le mie vittorie, così come quelle dei colleghi che hanno seguito la stessa strada, sono anche piccole grandi soddisfazioni per tutti i professionisti che hanno lavorato al progetto Salva il mio diritto allo studio perché ci hanno creduto quando noi non siamo stati capaci di farlo, perché si sono impegnati affinché nulla andasse perso, perché hanno messo in pratica tutto ciò che conoscono per costruire qualcosa per cui vale la pena. Così, improvvisamente, da quando ho accettato di far parte del progetto Salva il mio diritto allo studio, il mio futuro ha avuto il suo colore e la mia quotidianità è colma di gratitudine per chi c’è stato, per i tutor, per i professori, per tutta l’organizzazione universitaria. A loro devo le mie soddisfazioni.”