Una delle materie più temute nella storia dei tempi della scuola quest’anno fa un po’ meno paura. Parliamo della matematica. Il motivo? Mancano i docenti.

A lanciare l’allarme è il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in persona. A Napoli, dal palco del Convegno di Confindustria su coesione territoriale e cambiamenti strutturali e strategici per la convergenza economica, il titolare di Viale Trastevere ha lamentato la carenza nel nostro Paese di insegnanti di Matematica.

A poco è servito il concorso Stem per professori di matematica fisica e informatica bandito in extremis questa estate: dei seimila posti in palio, fra defezioni e bocciature, a inizio anno scolastico ne sono stati assegnati appena duemila. A Milano, su quasi 600 posti scoperti per matematica alle medie, ne sono arrivati dal concorso solo 234.

Il ministro, auspicando “una riforma fondamentale nell’orientamento, che deve partire dalle (scuole ndr) medie e deve portare più ragazzi verso le materie tecniche e matematiche”, ha inoltre chiarito che “servono percorsi che rendano tutte le materie scientifiche appetibili”.

Ci sarebbe infatti, una carenza in primis di laureati in questa materia: circa un migliaio contro i 40.000 complessivi nell’area scientifica. Arriva poi il mondo dell’azienda e della ricerca a sottrarre i laureati alla scuola.
C’è da dire, in effetti che con uno stipendio che oscilla inizialmente tra i 1200/1300 euro al mese e con i vincoli nella mobilità imposti dal Governo Conte 2, il lavoro di insegnante non è certo tra i più appetibili.