1870, un Tom Hanks ancora scosso dalla Guerra civile viaggia di città in città portando con se solo un fascio di giornali. È il capitano sudista Jefferson Kyle Kidd e il suo lavoro è quello di leggere le notizie dei maggiori quotidiani americani. Il suo è un pubblico sempre diverso, per lo più illetterato, che ogni sera paga per assistere alle sue letture. Un veterano, un uomo dai saldi principi, onesto, proprio come tutti i ruoli del miglior Tom Hanks, e ferito dalla vita. Dopo la sua terza ed ultima guerra, combattuta più per dovere che per convinzione, ha deciso di reinventarsi ed ora porta avanti un notiziario itinerante, impegnativo, poco redditizio, che lo spinge a un’esistenza raminga e solitaria. 

A sconvolgere la sua routine è l’incontro con Johanna, una tenera bambina di origini tedesche la cui famiglia è stata sterminata dai Kiowa. Allevata dagli indiani, quando anche questi vengono a loro volta sterminati nella faida per le terre, la bimba resta orfana una seconda volta. Ed ecco che il capitano la raccoglie lungo la strada. Dopo le prime resistenze, per il nostro protagonista civilizzare e portare in salvo Johanna diventa una missione personale. Ogni tentativo di comunicazione tra i due è ostacolato dalla barriera linguistica e culturale che impongono i trascorsi di lei, ma il lungo viaggio nell’America profonda, con i suoi paesaggi mozzafiato e i suoi scheletri nell’armadio, come in ogni road movie che si rispetti finisce per generare un legame inscindibile. 

Due anime sole, ferite, che si incontrano e a poco a poco ricostruiscono, insieme, sulle macerie del passato, affetti e nuovi ricordi. Un processo che si esprime attraverso alcuni topoi del genere: il duello con i banditi, il carro che si rovescia, la tempesta di sabbia. Affrontati i demoni del passato, i due saranno finalmente capaci di affrontare il futuro.

Tratto dal romanzo del 2016 News of the World, scritto da Paulette Jiles, Notizie dal mondo vede Hanks per la prima volta impegnato in un Western. Una storia ambientata poco dopo la Guerra di Secessione, sobria, misurata, piacevole nella sua semplicità, che egli stesso definisce tra le più “nobili, poetiche ed etiche” da lui mai interpretate. È una prima volta anche per il regista Paul Greengrass, noto soprattutto per la saga d’azione – azione che qui in parte tradisce per i sentimenti – Jason Bourne e formatosi nel giornalismo con documentari e reportage, da qui la grande attenzione per il tema. La lettura dei quotidiani ha, infatti, una impareggiabile utilità sociale in quell’America tanto divisa sul piano ideologico come oggi. È chiaro il riferimento alle fratture politiche che hanno recentemente minato la stabilità della più grande democrazia del mondo.