Donne in carriera: il più delle volte persiste la costrizione a scegliere tra professione o affetti. Le complicazioni, durante la pandemia, hanno visto protagoniste le donne, del Sud, e al di sotto dei 50 anni. E’ l’ultimo quadro Censis a restituirci il quadro di un Paese sempre più simile a se stesso. 7 professionisti su 10 sono in difficoltà, 7,2 milioni di italiani si sono rivolti ad un avvocato nell’anno del Covid. In Italia persiste un gap importante tra professionisti, persiste la sfiduciata nei confronti della giustizia e della magistratura. Tant’è che gran parte degli italiani rinuncia. I tempi della giustizia sono ancora troppo dilatati. Ne parleremo a Mattina con noi con Augusta Iannini, magistrato. “E’ necessario distinguere il settore civile da quello penale. Nel civile, nel 2008, è stata fatata una riforma importante che è un metodo alternativo di risoluzione delle controversie, che è la mediazione. Questa non è la sede per spiegare la riforma, ma di certo è uno dei migliori metodi per evitare di percorrere strade alternative lunghe e tortuose – ha spigato la Iannini – dobbiamo uscire dallo schema che nel processo civile c’è un vincitore e un vinto e arrivare a comporre le controversie trovando soluzioni che rendono soddisfatti entrambi i contraenti contrapposti.”

Lo scenario nazionale

Donne in carriera, nella magistratura. A Sud, rispetto al Centro e al Nord, “c’è la tendenza a sostenere la conflittualità – ha aggiunto il magistrato Augusta Iannini – la prima frontiera dell’avvocato dovrebbe essere di trovare una composizione, una negoziazione alla controversia. Credo sia il primo ruolo dell’avvocatura, può chiamarsi negoziazione, mediazione, ma il senso è quello. Quanto alla presenza femminile nel settore è corretto affermare che si tratta di una carriera che si è molto femminilizzata. Le donne sono preparate, scrupolose, entusiaste. Ho lavorato con tantissime colleghe, nessuna di loro mi ha mai deluso, nonostante il peso della famiglia e dei figli. Erano motivate al pari degli uomini. L’unica vera differenza tra gli uomini e le donne è che le donne sentono il bisogno di dimostrare qualcosa in più. E’ un atteggiamento che se vuole possiamo considerare sbagliato. Ognuna di noi ha sempre dentro di se il bisogno di dire guarda sono donna, ma valgo più di te!”

L’appuntamento televisivo

Ne parleremo a Mattina con noi, martedì 23 marzo, sul canale 264 del DTT. Scarica la app sul cellulare e segui la diretta dallo smartphone. Sentiremo, a seguire, Loredana Petrone, psicoterapeuta, sulle difficoltà delle carriere femminili.