Neuroscienze Educative. Circa 500 partecipanti accreditati. 7 Paesi. 5 aree tematiche che ruotano attorno al tema principale: l’applicazione delle neuroscienze all’educazione. Parliamo della prima conferenza internazionale che si svolgerà il prossimo 30 e 31 marzo.Research On Educational Neuroscience: School, Sports & Society” è organizzata da HERACLE Lab, il Centro di Ricerca Unicusano sulle Neuroscienze Educative e lo Sport affiliato alle Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione e Psicologia dell’Ateneo. Scopriamo di più.


a cura di Michela Crisci


Negli ultimi anni è maturato un forte interesse sul rapporto pedagogia e neuroscienze. La motivazione si cela nella complessa conoscenza del cervello che, associata all’apporto delle neuroscienze sull’educazione, ci aiuta ad analizzare i processi legati alle emozioni, all’apprendimento e al comportamento con rigore scientifico e in maniera critica. Ad accogliere la sfida formativa e scientifica Heracle Lab, il Centro di Ricerca Unicusano sulle Neuroscienze Educative e lo Sport.

Neuroscienze Educative: ripensare la didattica alla luce delle neuroscienze

“Research On Educational Neuroscience: School, Sports & Society”. Uno spazio di dibattito e confronto – tra diversi e prestigiosi partner scientifici e universitari – proprio sulle neuroscienze applicate alla didattica, all’educazione e all’apprendimento.

In questo duplice appuntamento si indagherà l’apporto che le neuroscienze danno al mondo dell’educazione. La parola al prof. Francesco Peluso Cassese – direttore di Heracle Lab e del Giornale Italiano di Educazione alla Salute, Sport e Didattica Inclusiva – per saperne di più.

“Fino a poco tempo fa, si lavorava su processi pedagogici standardizzati fin quando non si è individualizzato il percorso scolastico; questo grazie alle conoscenze che abbiamo acquisito con le neuroscienze. Esse ci dicono che i processi di apprendimento, cioè le mappe mentali dei bambini, sono diversi e hanno una reazione diversa: allo stesso stimolo, quindi, possono corrispondere reazioni diverse. Tutto questo ha comportato un rimodellamento dell’offerta pedagogica in funzione del feedback dei bambini ma anche degli adulti. Sappiamo, ad esempio, che ci sono intelligenze multiple e quindi alcuni bambini hanno un’intelligenza logico-matematica più spiccata, altri hanno una intelligenza linguistica oppure corporeo-cinestetica, altri ancora una intelligenza sociale per cui sono bravi nelle arti, nella comunicazione, nella relazione. E quindi le scuole – e in generale le Istituzioni- dovrebbero adattare e personalizzare le proprie offerte didattiche in base a ciò che sappiamo: la mente di ognuno funziona in maniera diversa.”

Prima conferenza internazionale, quale obiettivo?

“In questa conferenza internazionale indagheremo proprio i contributi che le neuroscienze hanno dato all’educazione sociale, motoria-sportiva, scolastica (dall’infanzia all’adolescenza), analizzando lo stato dell’arte e le prospettive di sviluppo. Il convegno sarà articolato in sessioni e gruppi di lavoro nei quali verrà focalizzata l’attenzione su aree tematiche, distinte per applicazione delle neuroscienze educative a:

1. Scuola, Università e Long-Life Learning

2. Benessere psicofisico, educazione motoria e sportiva ed embodiement

3. Diversità, inclusione, marginalità e devianza

4. Tecnologie digitali e robotica

5. Contesti sociali, culturali e ricreativi.

Ad oggi, si sono registrate già centinaia di persone e l’evento – a breve – sarà aperto anche agli studenti universitari. Al fine di promuovere la diffusione del dibattito e della ricerca sui temi legati alle Neuroscienze educative, il Comitato Organizzatore della Conferenza ha previsto l’assegnazione di un riconoscimento ai migliori lavori pubblicati nell’anno precedente sui topic oggetto della conferenza. Gli atti del convegno, infine, saranno pubblicati in un volume.”

Prospettive future?

“Ci auspichiamo che diventi un appuntamento annuale di riflessione sul tema neuroscienze ed educazione. Purtroppo, quest’anno, l’evento sarà fruito in modalità online a causa della pandemia ma confidiamo di accogliere i relatori e i partecipanti qui a Roma nel 2022.”

Neuroscienze Educative. Uno spazio di riflessione e ricerca, forse ancora poco esplorato ma dalle enormi potenzialità, che può favorire nuove istanze sulla relazione insegnamento-apprendimento e sui processi pedagogici ad personam.

Per saperne di più, non vi resta che partecipare a questa prima conferenza internazionale sulle neuroscienze. Registrazione su https://www.renconference.it/registrazione-dei-partecipanti/