Pierpaolo Sileri, senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul discorso di Draghi al Senato. “Sicuramente c’è una continuità con l’azione di procedere con la vaccinazione nel più breve tempo possibile per osteggiare l’avanzata del virus –ha affermato Sileri-. Ho apprezzato che abbia usato la parola trincea, perché siamo in guerra, tutti nella stessa buca a combattere. Servirà probabilmente tutto il 2021 per uscire da questa trincea definitivamente”.

Sulle varianti. “E’ possibile che alcune eludano i vaccini, ma è molto più probabile che i vaccini funzionino anche con le varianti. Tra l’altro vi sono diversi vaccini, quindi se anche uno non dovesse funzionare con una variante, è probabile che gli altri funzionino. La ricerca e l’industria comunque sono pronte nel caso in cui un vaccino debba essere modificato e rimodulato. I virus mutano e questo è un virus che tende alle mutazioni. Noi stiamo cercando di mettere in rete tutti i laboratori per cercare le varianti, ma è importante ciò che viene fatto a livello planetario, serve un’azione congiunta di monitoraggio di tutti gli scienziati del mondo”.

Sulla campagna di vaccinazione. “L’Italia è tra i primi in Europa, ma il punto è avere più vaccini a disposizione. Io spero che a breve altri vaccini possano essere approvati per avere un ulteriore quantitativo di dosi. Speriamo di vaccinare tutti i soggetti più fragili entro maggio. Quando avremo vaccinato medici, anziani e fragili, gli ospedali poi potranno gestire anche l’ordinario”.

Sulle regioni. “E’ verosimile che alcune regioni tornino in zona arancione e qualcuna in zona rossa, vedremo i dati che arrivano al Ministero oggi”.

Sull’ipotesi lockdown. “Un lockdown nazionale in questo momento non credo sia necessario, ma degli stop&go ci saranno. Laddove il virus corre è necessario fare un passo indietro. Se dovesse subentrare una variante più aggressiva è chiaro che servirà una chiusura più o meno estesa a secondo dell’analisi dei dati. Una cosa è certa: va ancora mantenuto il blocco degli spostamenti tra regioni”.