Claudio Durigon, deputato della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Confindustria ha chiesto la cancellazione di Quota 100. “Noi siamo di fronte ad un periodo storico pazzesco –ha affermato Durigon-. Togliere quota 100 significherebbe proporre una nuova riforma pensionistica che sia adeguata al momento economico, ma se questo non dovesse avvenire penso che sarebbe meglio mantenere quota 100. Rinnovare Quota 100 per un anno non avrebbe un costo esorbitante, quindi mantenerla potrebbe dare respiro al Paese. Ad oggi sono state fatte 380mila domande, 275mila già approvate. Qualsiasi altro strumento di uscita dal mercato del lavoro costerebbe molto di più. Il costo è 400 milioni nel 2022 e 1,8 miliardi nel 2023, quindi i costi sono fattibili, anzi quota 100 è anche troppo poco per il periodo che stiamo vivendo, servirebbe ancora più flessibilità in uscita. Il governo uscente ha adottato soltanto un sistema assistenzialistico che non ha un respiro profondo per dare risposte al Paese. C’è bisogno di nuovi strumenti, come l’ammortizzatore sociale unico, flessibilità in entrata e in uscita. Oggi non possiamo ingessare il mercato del lavoro con il decreto dignità”.

 

Sul Draghi. “La tempistica delle elezioni sarà un tema anche se si formerà il governo Draghi. C’è bisogno di riduzione delle tasse, flessibilità in entrata e in uscita nel mercato del lavoro, temi importanti che Draghi non potrà che condividere se vuole andare verso l’espansione anziché verso la repressione come fu per il governo Monti”.