Ci sono voluti sette anni ma ora il tempo + maturo. Ora, infatti, è ufficiale il ritorno sulle scene di Reverendo, che pubblica un nuovo album dal titolo “Uno”. Il disco è disponibile dallo scorso dicembre in tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi e vuole riassumere quella che è ad oggi la sua carriera artistica e concentrare nelle 8 tracce che lo compongono la sua ampia gamma di gusti musicali. “Pop rock melodico con elementi cantautorali dove accosta il reggae al soul e il rock’n’roll al blues, ma è nei testi che l’astista cerca un rapporto diretto con il pubblico tra strade vuote e amori popolari, tra cieli d’amianto e cani vagabondi”… così recita il comunicato ma è meglio farsi raccontare tutto dall’artista in questa bella intervista.

CHI?
Reverendo membro fondatore della crew Pooglia Tribe, compositore ed autore della hit “Gente che spera”, coautore di brani con artisti come Clementino, J-Ax, Club Dogo, Dargen, Chief, Sud Sound System, Tullio De Piscopo, Don Joe, Shablo e altri ancora. Artista nato a Sud, in uno dei più bei Sud del Mondo intero, una terra con la vocazione all’accoglienza e all’arte. Amo la musica che sa contaminarsi, le parole che giocano con la storia e la modernità, amo la musica di pancia, quella che smuove, che colpisce. Ho fatto parte della scena Hip-Hop e dancehall style dall’inizio, dalla golden age italiana, ma apprezzo tanti generi musicali e rispetto i giovani e le loro produzioni artistiche. C’è sempre spazio per il talento e la creatività, non sono patrimonio di una sola generazione.

COSA?
Tanta cultura afroamericana, tanta musica ma anche letteratura, storia, movimenti politici e di contestazione. Ho una grande passione per la storia della musica jazz e il suo incrocio con i movimenti politici per i diritti civili degli anni sessanta; e naturalmente questa prospettiva mi ha spinto a considerare tutta la cultura musicale afroamericana, sotto quest’angolazione, in primis il rap e le discipline dell’ Hip-Hop. Accanto a questa miniera, l’amore sconfinato per la musica italiana, per lo studio sui testi, per gli arrangiamenti e la fervente creatività dei nostri artisti. Non c’è barriera, non c’è soluzione di continuità tra le diverse anime e sfaccettature della musica e della creatività.

QUANDO?
Da quando a 15 anni ho imbracciato una chitarra e ho iniziato, da subito, a cantare roba mia. Poi l’incontro con l’immenso patrimonio della musica degli Anni ‘60/’70 e la rivoluzione personale all’incontro con la black music. Da allora mai più fermato, attraverso la costituzione negli Anni ’90 del patrimonio di cultura e coscienza del movimento Hip-Hop italiano. Fino ad oggi, con l’uomo che sono diventato e le scelte che ho fatto, scelte artistiche che mi spingono ad attraversare nuovi territori e riprendere vecchi cammini che credevo smarriti.

DOVE?
Nella mia amata Puglia, innanzitutto, ma anche a Milano, la città che mi ha regalato più opportunità, una città seria, senza sconti ma infinitamente ricca di saperi e professionalità. La Puglia perché sono le mie radici e il mio presente, il territorio del mondo che amo profondamente, uno tra i posti più incantevoli del Mediterraneo. Ma anche una terra piena di talento, di musicisti, gente di teatro e di musica, in genere un popolo accogliente e laborioso. Milano perché è stato il mio incontro con il livello più alto di professionismo che ho frequentato, la palestra più seria e entusiasmante che ho frequentato; Milano e i suoi locali le radio, la vita notturna. Milano e la cultura.

PERCHÉ?
Perché se hai l’ambizione di scrivere devi avere l’amore e il coraggio di farne dono agli altri.

Guarda il video di “Bricoiole” di Reverendo con J-Ax: