Il V-day, il 27 dicembre, vedrà in tutti gli stati membri la somministrazione dei vaccini Pfizer-BioNTech contro il Covid-19 con l’obiettivo di avviare una campagna simultanea su scala europea.

La nota della Fials

“Da parte nostra -afferma Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità)- vi è la massima disponibilità e collaborazione affinché tutto il personale sanitario del SSN, attualmente in servizio negli enti ed aziende sanitarie, dagli infermieri agli assistenti sanitari, agli stessi medici, possa essere impegnato da subito per le vaccinazioni. Non è necessario spendere oltre 600 milioni di euro per assumere altro personale con contratti di rapporto di lavoro precario: basterebbe investire parte di quelle somme in incentivi e prestazioni aggiuntive al personale in servizio”. “Si eviterebbe uno spreco di risorse – spiega – dal momento che circa 30 milioni di quei 600 andranno a cinque agenzie interinali per reperire il personale. E non sfugga a nessuno che sarà indispensabile impegnare altre professionalità come personale amministrativo e tecnico per soddisfare le migliaia di prenotazione quotidiane di tutti i cittadini, e operatori sociosanitari per le rispettive competenze”. Mentre il Parlamento attende di conoscere il piano esecutivo per la diffusione dei vaccini annunciato pochi giorni orsono dal commissario Arcuri, la data di inizio campagna è prossima e vorremmo essere messi nelle condizioni di conoscerlo e valutarlo. “Attendiamo una convocazione dal Ministero della Salute – sollecita Carbone – per capire come collaborare investendo sui professionisti già in servizio”.

“E’ necessario – prosegue – che il Parlamento europeo traduca nei fatti il piano di investimento del finanziamento del Recovery Plan e che il nostro Consiglio dei Ministri definisca i programmi di spesa, aumentando fortemente le risorse per la sanità. Occorre procedere in velocità e sicurezza, requisiti che solo la professionalità del nostro personale può assicurare”. Ricordiamo che la cosiddetta immunità di gregge sarà raggiunta vaccinando almeno il 60-70% degli italiani: un obiettivo difficilmente raggiungibile prima di ottobre 2021 con i ritmi individuati di circa 1 milione e 700mila persone al mese. “Auspichiamo che ciò avvenga – conclude il segretario generale della Fials – non solo per la ripresa dell’economia italiana, ma anche per dare rinnovato impulso a qualità e qualificazione del nostro sistema professionale investendo beninteso sul personale stesso”.