Inaugurazione anno accademico dell’Università Niccolò Cusano: ricerca, didattica, impresa. Tutto quello che è emerso dal più importante evento universitario. 


articolo a cura di Michela Crisci


Quando ho iniziato la mia attività di rettore nel 2013 subito ho evidenziato la giovinezza della nostra università; è ancora giovane ma siamo cresciuti in modo esponenziale nonostante il periodo di difficoltà. Un periodo difficile che riguarda tutti i settori, anche quello dell’istruzione. Per questo è importante, oggi più che mai, la formazione a distanza. Siamo di fronte ad una crisi economica profonda, con una peculiarità che ci lascia speranza per il presente e il futuro. Una crisi economica che deriva da un virus e che, dunque, ha un confine nel tempo. E questo ci lascia ben sperare nel futuro.”

Con queste parole il Magnifico Rettore Fabio Fortuna ha dato via all’inaugurazione dell’a. a. 20/21 dell’Università Niccolò Cusano.

L’evento è stata un’importante occasione per riflettere sui mesi trascorsi – in cui l’Ateneo si è distinto per innovazione e lungimiranza – e per guardare al futuro. Per la prima volta nella storia dell’Unicusano, la cerimonia di inaugurazione si è tenuta in diretta TV sul canale 264 del DDT ed è stata accessibile anche sui canali sociale dell’Ateneo e di radio Cusano Campus. Ospite d’eccezione, il Prof. Giuseppe Novelli – Ordinario di genetica medica – Università di Roma Tor Vergata e del Nevada, Renola.

Ricerca, protagonista dell’inaugurazione dell’anno accademico

È lei la protagonista del 2020 e non poteva essere diversamente anche presso la Niccolò Cusano. L’Università è e deve essere Ricerca e Didattica, come avviene alla Cusano. Due elementi chiave che si intersecano e mettono lo studente al centro del sistema formativo. Attorno allo studente ruotano, infatti, la conoscenza, l’organizzazione, la programmazione e anche il fare impresa per dare opportunità ai giovani.

“Noi siamo la prima università che ritiene fondamentale creare aziende per creare posti di lavoro, abbiamo 12 o 13 aziende sul territorio nazionale e internazionale. Sono 1500 posti di lavoro creati in questi 14 anni di vita del nostro Ateneo; 130 negli ultimi 12 mesi.” – ha dichiarato con orgoglio Stefano Bandecchi, Presidente della Societa delle Scienze Umane (società fondatrice dell’Università Niccolò Cusano).

Impresa. Formazione. Ricerca.

Illuminante l’intervento del Prof. Giuseppe Novelli – Ordinario di genetica medica – Università di Roma Tor Vergata e del Nevada, Renola. Il professore ha condiviso i risultati della sua ricerca sul covid-19, considerata da molte riviste internazionali una dei 10 studi più importanti realizzati nel mondo.

“Qualità è la parola magica. Puntare sulla qualità per avere storia, per reggere il confronto, per cercare di dare conoscenza e non disinformazione. E l’Unicusano lo ha fatto bene. – Così ha iniziato il suo discorso il il prof. Novelli – La conoscenza è un’arma di battaglia. Conoscere in tempi record questo patogeno è stato fondamentale e l’Italia ha contribuito non poco. Capire il virus per andare lontano.

Ogni pandemia dipende da 3 fattori:

dal patogeno: sappiamo molto della sua struttura grazie alla ricerca fatta; sappiamo come funziona, come dialogano le proteine insite nel virus, come si riproduco e diffondono.

dall’ospite, ovvero noi, che reagiamo in modo differente al virus. Infatti più di 200 ricercatori riuniti in un consorzio hanno studiato le differenze del virus tra persone. E’ una prima grande scoperta – pubblicata da una nota rivista – grazie alla lettura del dna delle persone asintomatiche, lievi e gravissime per cercare i geni. Ad esempio, abbiamo scoperto che coloro che hanno geni mutati non sono in grado di produrre o di produrre in quantità sufficiente la prima linea di difesa, le molecole antivirali. E ancora, un altro gruppo di persone produce anticorpi ma li produce contro se stessi, quindi produce ed elimina l’interferone (autoimmune). Altre indagini hanno evidenziato che i gruppi sanguigni A e B hanno maggiore suscettibilità, il gruppo zero invece è più protettivo. Tutto questo sembra irrilevante su un singolo soggetto, ma applicato ad una comunità è una notevole mole di informazioni che possono aiutare ad arrestare la diffusione del virus.

dall’ambiente: esso è molto importante, gioca un certo ruolo e potrebbe spiegare le differenze tra regioni e stati. L’ambiente non è solo atmosfera, è anche il modo di risposta dei sistemi sanitari alla pandemia; ad esempio negli USA i gruppi etnici avevano incidenza 4 o 5 volte superiore rispetto a chi viveva a Manhattan e questo ha dimostrato che la qualità di vita fa la differenza sul tasso di mortalità. E sull’ambiente dobbiamo e possiamo intervenire.”

L’analisi del prof. Novelli ha poi sottolineato come – oggi – tutti gli studi si soffermino su Ingresso – Replica – Risposta del virus. Ma pochi indagano sull’uscita del virus dalle nostre cellule.

“Come esce questo virus una volta che si è replicato? Noi abbiamo studiato questo. Cerchiamo di capire chi lo facilita a farlo uscire dalle nostre cellule, abbiamo scoperto alcune proteine per bloccare l’uscita del virus e le stiamo studiando.”

Infine uno sguardo alla tematica dei vaccini.

“In Italia abbiamo pochissimo laboratori in grado di produrre anticorpi monolocali. Ad oggi la strategia ha una doppia strada: i vaccini servono per prevenire la malattia, servono ai sani. I malati si curano invece con i farmaci.”

Vaccini e farmaci, dunque, per sconfiggere il covid-19 e per mettere tutti in sicurezza.

I traguardi del 2020 della Cusano

In un anno difficile come il 2020, con una pandemia in atto che ha cambiato i ritmi della quotidianità, l’Ateneo romano ha saputo distinguersi per la lungimiranza con cui ha adottato provvedimenti. Dagli esami online alle sedute di laurea a distanza, fino agli investimenti in sicurezza.

“La Cusano ha investito nella sicurezza a 360 gradi, fornendo dispositivi di protezione individuale a tutto il personale amministrativo e didattico, con la sanificazione degli spazi, l’acquisto di parafiati, ecc. Siamo stati centro di somministrazione antinfluenzale, qualche mese fa, abbiamo allestito una postazione per effettuare test e tamponi anti covid prima dell’ingresso in sede e per far sì che l’Ateneo fosse covid free. Il tasso di contagio nelle aziende supera di poco il 18% (media nazionale); nella nostra università i contagi sono stati il 2% e tutti di importazione. Grazie alle nostre strutture abbiamo ottenuto grandi riconoscimenti e per questo saremo punto di stoccaggio dei vaccini anti covid-19. Infine, si sta valutando di essere, noi stessi, una primula sulla scia del progetto dell’architetto Boeri… e questa è una assoluta novità.” – ha dichiarato il Presidente del CdA, dott. Stefano Ranucci.

Un dinamismo che caratterizza l’anima della Unicusano.

“Dinamismo del nostro Ateneo dimostrabile anche grazie alle assunzioni: la Cusano ha contrastato la media nazionale di discesa verso il basso (42%) con l’assunzione di docenti per i nuovi corsi di laurea avviati quest’anno. Infine, un’ultima piccola grande soddisfazione arriva, dopo mesi di battaglia, dal governo francese che ha riconosciuto i nostri titoli. E questo chiude un anno difficile su una scia di risultati positivi.” – ha concluso il Presidente del CdA