Silvia Avallone è tornata col romanzo Un’amicizia. In controtendenza con la stragrande maggioranza dei libri in circolazione, racconta di due adolescenti di provincia: Beatrice ed Elisa. “Siamo nella fase della vita in cui lasciamo la storia familiare per cercarne una personale, si tratta di un rapporto che sboccia tra i banchi di scuola, è una relazione che non sopravvive all’età adulta: una delle due diventa una star dei social, l’altra rimane una persona normale – ha spiegato Silvia Avallone, a Mattina con noi, su Cusano Italia TV – nei veri rapporti d’amicizia possiamo raccontare l’invisibile. Ad un vero amico facciamo vedere quello che siamo davvero: difetti e problemi. Sui social, e nei rapporti superficiali, difficilmente mostriamo il dolore. Gli spazi virtuali, personali, ci portano a cercare l’approvazione degli altri, attraverso i like”, che è diverso dall’intrattenere un rapporto autentico. 

Asimmetrie, squilibri emotivi

Nelle relazioni che intratteniamo raramente stiamo in equilibrio emotivo con l’altro, c’è sempre uno che è più o meno felice, anche per questo è difficile tenersi. “La vera amicizia, quella che ci cambia la vita e cambia noi stessi, è una sfida difficile, asimmetrica: può capitare che l’una si realizzi, nel lavoro, l’altra no – ha sottolineato la Avallone – l’importante è costruire un dialogo che ci permette di essere liberi. La funzione della letteratura ci aiuta ad accettarci per quello che siamo, anche con le nostre paure.”

La funzione della letteratura

La realtà virtuale in cui siamo completamente immersi difficilmente rispecchia il nostro essere autentico. “Beatrice ed Elisa sono apparentemente opposte, una è goffa, ha una famiglia strana, sgangherata; l’altra invece ne ha una perfetta. Basta uno sguardo tra loro e si capiscono, scoprono di avere un dolore comune, quindi possono aiutarsi a trasformare i vuoti che si portano dentro: per una si accenderà la passione per la fotografia, per l’altra della scrittura – si è congedata Silvia Avallone – le mie protagoniste si sono trovate per caso e tenute per scelta. L’amicizia diventa un profondo campo di ribellione, uno strumento di crescita. Le amicizie femminili sono state poco raccontate dalla letteratura.”

Rivedi l’intervista