Collezionismo di auto d’epoca: su Unicum: storie da collezione, a cura di Francesca Lauri in onda su Cusano Tv se ne è parlato con Franco Vigorito, esperto di vetture d’epoca di Catawiki, uno dei principali siti Internet di aste online e Alexandre Leta di AL automobile.

Il fascino della storia

Erano gli anni 60 quando Sean Connery, da poco scomparso, interpretava James Bond facendo sognare tutti a bordo della sua Aston Martin DB5. Proprio l’anno scorso, Sotheby’s ha messo all’incanto questo esemplare incredibilmente raro per gli appassionati di 007 e non solo. Infatti, «collezionare auto significa voler far parte di un pezzo di storia» afferma Franco Vigorito.

Non solo passione ma anche business

«Il rapporto annuale presentato alla Fiera dell’Auto d’Epoca di Padova conferma che quello delle auto d’epoca resta un mercato in salute. La pandemia non ha frenato le compravendite, anzi tutti gli appassionati hanno capito che, in questo momento di incertezza economica, è bene diversificare il proprio portafoglio finanziario attraverso passion assets. L’Italia ha un patrimonio automobilistico che tutto il mondo ci invidia e proprio l’Italia è il paese che vende di più mentre Francia, Germania, Svizzera, Austria, Olanda e Belgio i Paesi sono in Europa quelli che comprano di più».

La dichiarazione d’interesse culturale

Anche in questo mercato però non mancano le difficoltà. Si veda per esempio quanto avvenuto lo scorso 16 ottobre quando ha avuto luogo la sessione autunnale di auto classiche firmata Aste Bolaffi. La vendita all’incanto si è svolta con un insolito colpo di scena perché il ministero dei beni culturali è intervenuto bloccando un lotto in catalogo, la Lancia Aprilia Spider telaio Basso del 1951, prodotta con il suo telaio di Giovanni Basso, in soli due esemplari. Non è la prima volta che la casa torinese viene condizionata dalla sottoposizione a vincolo di un lotto. Destano perplessità e preoccupazione, l’apparente mancanza di criteri nelle decisioni delle varie Sovrintendenze alle Belle Arti distribuite sul territorio nazionale e peraltro costituisce un avvenimento mortificante per il Made in Italy che perde l’opportunità di essere mostrato a tutti gli appassionati, fuori dai confini italiani.

Una questione emozionale

Nonostante, le difficoltà che si possono incontrare nel possederle, le auto hanno un fascino irresistibile. C’è chi consiglia di avere un approccio istintivo e di lasciarsi guidare dall’emozione che trasmette una vettura d’epoca perchè «una collezione si inizia con la prima auto, attraverso un criterio legato a un ricordo: il bello delle auto è questo e cioè che vanno a sollecitare tutti i sensi, i nostri ricordi, le nostre esperienze» ha detto Alexandre Leta titolare di AL Automobile.