di Fabio Camillacci/ Sono già passati 4 anni dal terremoto che il 24 agosto 2016 colpì il Centro Italia con epicentri tra l’alta valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell’Alto Aterno. I morti furono 299. La prima forte scossa si registrò alle ore 3:36 ed ebbe una magnitudo di 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). A distanza di 4 anni la zona del Reatino attende ancora l’opportunità di ripartire. Dopo quasi 1500 giorni, la situazione sembra non essere cambiata. Il grosso delle macerie è stato eliminato, le gru sono piazzate e i cantieri delimitati. Ma i paesi delle zone colpite restano disabitati.

Lavori a rilento. Un processo, quello della ricostruzione, che sembra aver esaurito la spinta dei primi periodi successivi al disastro. Stando ai dati della Regione Lazio però, sono attualmente 550 i cantieri privati già avviati, ai quali sono stati concessi oltre 110 milioni di euro. Cifra alla quale si dovrebbero aggiungere altri 55 milioni, ancora in fase di approvazione, per far partire entro l’anno altri 600 progetti. L’assessore regionale del Lazio alle politiche per la ricostruzione Claudio Di Berardino a tal proposito parla di una “significativa accelerazione dei lavori registrata negli ultimi mesi”.

Ricostruzione pubblica. Su questo fronte invece, gli interventi in fase di progettazione sono 120, alcuni dei quali hanno già avviato le gare d’appalto per l’affidamento. Tra questi ci sono anche l’Ospedale Grifoni di Amatrice, il cimitero monumentale e lo chalet “Pantani” di Accumoli. Sono invece più di cento gli appartamenti di edilizia abitativa, ultimati o in fase di ultimazione, che verranno consegnati ad altrettante famiglie entro Natale.

Le parole di Mattarella nel giorno del triste anniversario. Il Presidente della Repubblica ha detto: “Nonostante tanti sforzi impegnativi, l’opera di ricostruzione dei paesi distrutti è incompiuta e procede tra molte difficoltà anche di natura burocratica. La Repubblica deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza”.

Il presidente del Consiglio alla cerimonia di commemorazione. Da Amatrice Giuseppe Conte dichiara: “I cittadini amatricani hanno completamente ragione. Ora c’e’ un quadro normativo che pero’ crea le premesse per procedere piu’ speditamente grazie ai decreti semplificazione e rilancio che hanno modificato la normativa vigente permettendo di avviare la ricostruzione del centro storico di Amatrice e operando come ricostruzione e non come nuova costruzione”. Gli abitanti delle zone colpite dal terremoto di 4 anni se lo augurano.