Infortuni sul lavoro: i dati divulgati dall’Inail sulla progressiva riduzione dei casi, rispetto al 2019, permette di guardare al futuro con fiducia. Ora che, con l’introduzione dello smart working, nelle aziende continua a ridursi il rischio di contagio o di farsi male durante le ore di lavoro, i risultati potrebbero essere l’inizio di un cambiamento positivo. Viste le prospettive future. 

Le macro categorie più importanti

Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con l’avvocato Daniele Marra, su Radio Cusano Campus. “Si parla alle volte di infortuni sul lavoro e malattia professionale, facendo confusione, in realtà c’è anche una terza e importante categoria, che è quella degli infortuni in itinere – ha osservato Marra – si sviluppa intorno a queste macro – categorie il tema.”

Infortunio sul lavoro e malattia professionale, le differenze

Infortunio sul lavoro e malattia professionale: nell’uso comune si vanno a confondere, in realtà hanno caratteristiche diverse. “Nel primo caso, l’infortunio avviene per una causa non contrastabile, occasionale. Questo va a contrastare la malattia professionale, che è altra cosa – ha sottolineato l’avvocato Marra – ci sono delle decisioni della Corte di Cassazione che hanno fatto chiarezza su questi termini teorici. Ricordo il caso di un lavoratore scivolato sul ghiaccio, l’elemento del ghiaccio, come fattore estraneo all’attività lavorativa lo ha fatto configurare come infortunio. Cosa che non succede nella malattia professionale, che prevede una responsabilità diretta del datore di lavoro.”

Il Covid

Infortuni sul lavoro: contrarre il Covid, rientra in uno dei rischi possibili più recenti. “Una circolare dell’Inail inquadra il contagio nell’ambito di quello che è l’infortunio sul lavoro. Ad oggi, difronte ad un’infezione da Covid dobbiamo sapere che c’è una tutela – si è congedato Daniele Marra – la circolare mette al primo posto lavoratori come medici, operatori sanitari, o addetti alle pulizie, in quelle che sono le categorie a rischio. La normativa vigente, recentemente, ha fatto importanti passi in avanti. Se prendo l’autobus per recarmi al lavoro, secondo la normativa, potrei inquadrarlo nella categoria infortuni in itinere.”

 

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