Danilo Toninelli, senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulle concessioni autostradali ad Aspi

“Come ha anche stabilito la Consulta, abbiamo fatto bene a togliere a chi doveva manutenere un ponte la gestione della ricostruzione del ponte stesso. Prima di tutto da un punto di vista etico, di giustizia e di interesse pubblico. Non potevamo certo affidarci a chi il ponte l’aveva fatto crollare. Riaffidamento della gestione del nuovo ponte ad Aspi? Se fossi ancora al Ministero questi non l’avrebbero visto neanche col binocolo il nuovo ponte di Genova, perché sarebbe stato già concluso l’iter di revoca. Così come siamo stati in grado di vietare per legge di farglielo ricostruire, saremmo stati anche in grado per legge di evitare di riconsegnarglielo. Le politiche dei Prodi e dei Berlusconi che hanno regalato ai Benetton metà degli autostradali, con guadagni di 3 miliardi di euro all’anno, è ovvio che ci siano insidie, perché come fai un passetto di fanno causa. Hanno fatto ricorsi per qualunque provvedimento. Però prima del dettaglio giuridico c’è l’indirizzo politico, perché se tu hai un indirizzo politico chiaro poi lo traduci in decreto. In questo la ministra De Micheli delude profondamente, così come il fatto che non abbia applicato i decreti attuativi dello sblocca cantieri che avrebbero permesso già oggi di sbloccare decine e decine di opere, è stato perso un anno. Bisogna avere il coraggio, perché l’interesse pubblico viene prima dell’interesse personale. Questo dossier va risolto bene, nell’interesse generale e prima della commemorazione del secondo anno della tragedia, altrimenti ci saranno problemi seri. Problemi per la tenuta del governo? Dico solo che ci saranno problemi seri. Finchè ho partecipato ai tavoli tecnici su Aspi ho sempre trovato un presidente Conte risoluto e convinto perché è un uomo di una profonda umanità che non ha mai accettato che una società se ne fottesse della sicurezza perché aveva come unico interesse quello di spartirsi dei dividendi enormi. Adesso dobbiamo arrivare alla conclusione del dossier che deve ristabilire la giustizia sociale e politica, questo significa: via i Benetton dalle concessioni autostradali”.

Sulla legge sul conflitto d’interessi

“E’ folle pensare che famiglie lobby come i Benetton abbiano questo potere, serve una legge contro il conflitto d’interessi e una legge che disciplini le attività lobbistiche. Se tu sei un grosso industriale non puoi avere partecipazioni in gruppi editoriali utilizzati per condizionare la politica e fare i propri interessi. Quando ero ministro venivo sputtanato quotidianamente per il fatto che stavo cercando di rimettere al centro l’interesse pubblico anziché quello privato delle lobby. Per carità, qualche lapsus l’avrò anche avuto, ma che significato ha un piccolo lapsus rispetto a delle azioni politiche concrete? Oggi mi chiedo come abbiamo potuto allearci con un personaggio squallido e volgare come Salvini. Più Salvini mi attaccava sulle infrastrutture più era chiaro che stava difendendo potentati come i Benetton. Io non ho partecipato ai tavoli del governo giallorosso, non so cosa si siano detti, ma so quello che ho fatto da ministro. Oggi i risultati che erano stati raggiunti purtroppo non sono stati messi sul campo”.