Valerio D’Alò, segr. naz. Fim Cisl, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul prestito a Fca

“Sono polemiche da salotto che lasciano un po’ il tempo che trovano -ha affermato D’Alò-. Nel momento in cui un’azienda va in crisi noi pensiamo solo all’amministratore delegato e al cda, in realtà a cascata ne pagano le conseguenze i dipendenti e l’anello debole delle produzioni, ovvero tutto il mondo degli appalti. Noi siamo in un momento storico in cui abbiamo chiesto a gran voce gli interventi dello Stato e quando questo avviene si scatenano le polemiche. C’è un prestito di 6 miliardi in cui lo Stato fa da garante nel caso in cui Fca dovesse fallire, in quel caso penso che ci dovremmo preoccupare che 400mila lavoratori finiranno per strada. Non ci siamo preoccupati dei 3,4 miliardi dati a Ilva di Taranto perchè giustamente c’erano in ballo 20mila lavoratori. Il fatto che Fca abbia la sede in Olanda è un altro discorso e bisogna interrogarsi su cosa può fare lo Stato per fare in modo che le aziende riportino le sedi in Italia. Quando un sindacato difende un’azienda lo fa per difendere i lavoratori di quell’azienda. Non capisco quale sia la pietra dello scandalo per un prestito che va restituito”.