In questi mesi di emergenza Coronavirus, gli studenti delle scuole superiori hanno potuto saggiare le potenzialità dell’e-learning. Un passo importante verso quello che, anche a detta della ministra Lucia Azzolina, potrebbe essere il futuro di scuola e università, basato su un sistema misto, fatto di lezioni frontali e online.

L’impatto con l’E-learning

Già dopo alcune settimane di teledidattica, molti ragazzi hanno compreso l’importanza di una formazione completa, che coniughi l’insegnamento in presenza con le potenzialità della didattica a distanza. E’ il caso di Letizia, studentessa del liceo Gelasio Caetani di Roma, che ai microfoni di Radio Cusano Campus ha sottolineato come la didattica online abbia “responsabilizzato molti compagni di classe, stimolandoli a mantenere gli impegni. Ora sono più autonoma -ha affermato Letizia-, riesco a gestirmi meglio nei tempi. L’e-learning aiuta lo studente a crescere. La nostalgia della scuola c’è, serve il contatto, ma la didattica a distanza aiuta a crescere e capire che bisogna imparare a fare da soli e rendersi indipendenti”. Per Giorgia, maturanda dell’Itc Magellano, intervenuta a Radio Cusano Campus, l’impatto con la didattica a distanza è stato confusionario a causa della poca dimestichezza di alcuni insegnanti con la tecnologia. “Io ed i miei compagni di classe non abbiamo avuto problemi ad abituarci, mentre i nostri professori hanno avuto bisogno di tempo per capire come utilizzare la piattaforma”. Per alcuni studenti, l’esperienza con la didattica online è stata addirittura “sensazionale”, come l’ha definita Lorenzo, studente del quinto anno di liceo scientifico. “All’inizio credevo che sarebbe stato difficile abituarsi a questo nuovo metodo, invece mi sono subito trovato bene -ha spiegato Lorenzo ai microfoni di Radio Cusano Campus-. Penso che, al di là dell’emergenza che ha accelerato l’introduzione della tecnologia nell’insegnamento, l’utilizzo della didattica mista online e in presenza sia il futuro. Il successo che questa formula sta riscuotendo tra i ragazzi metterà tutte le università di fronte alla necessità di offrire agli studenti di domani una proposta di questo tipo”.

Didattica mista

A livello universitario, alcune realtà sono già all’avanguardia sul fronte dell’e-learning misto alla didattica in presenza e potranno assurgere a modello per gli altri atenei. Come ha sottolineato il Prof. Fabio Fortuna, Magnifico Rettore dell’Università Niccolò Cusano, ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Insegnanti, studenti e genitori hanno compreso che la formazione online è sotto certi aspetti equivalente a quella tradizionale, in qualche caso addirittura superiore perchè consente di andare avanti anche in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo. Questo -ha aggiunto il Prof. Fortuna- non vuol dire che le metodologie tradizionali siano da accantonare, credo l’ideale sia operare un giusto mix tra formazione in presenza e online e tenersi pronti a soddisfare particolari esigenze nei casi in cui si renda necessario. L’Italia deve cambiare, avanzare in tutti i campi, compreso quello dell’istruzione”.    

Parola chiave: investimenti

La didattica mista sarà il futuro anche a scuola, ma sarà necessario investire in tecnologia e nella formazione dei docenti. E’ quanto sostiene Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio“E’ stata commovente la risposta della maggior parte degli insegnanti e dei presidi, che hanno lavorato molto spesso anche il sabato e la domenica perchè i ragazzi si mettevano in contatto con loro anche quando non erano previste lezioni -ha affermato Rusconi a Radio Cusano Campus-. Il problema non è tanto quello di incentivare di questa forma di generosità professionale di insegnanti e presidi, ma quello di fornire agli insegnanti gli strumenti per poter agire in maniera corretta. E inoltre c’è bisogno di un grande piano di formazione sulla didattica a distanza perchè spiegare italiano, latino o educazione fisica attraverso un computer non è la stessa cosa che farlo in presenza. Come Associazione presidi stiamo pensando di fare dei corsi proprio per dare delle indicazioni agli insegnanti, ad esempio non superare i 40-45 minuti nella spiegazione, utilizzare le slide. E’ un lavoro da costruire che l’epidemia ci ha sbattuto addosso improvvisamente”.

L’occasione

Dunque è arrivato il momento di accelerare sul fronte dell’innovazione, per rendere tutte le scuole e le università in grado di essere al passo con i tempi sul fronte della didattica online. “La situazione che stiamo vivendo deve essere anche un’occasione per riflettere sul fatto che in Italia da vent’anni si tolgono risorse a settori fondamentali come quello dell’Istruzione -ha dichiarato a Radio Cusano Campus il Prof. Daniele Barettin, Fisico dell’Università Niccolò Cusano-. E’ bene che si parli di didattica mista anche nelle scuole, ma per fare didattica mista servono telecamere in ogni classe, servono delle piattaforme, oltre a corsi di formazione ed aggiornamento per i docenti. Se il nostro Paese vuole essere in grado di avanzare da questo punto di vista, è indispensabile fare degli investimenti”.