Sud: il lockdown costa dieci miliardi al mese, molti meno rispetto al Centro-Nord che ne perde trentasette. Considerando una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, il Pil nel 2020 si ridurrebbe, in base a stime SVIMEZ, del -8,4% per l’Italia, del -8,5% al Centro-Nord e del – 7,9% nel Mezzogiorno: è un vantaggio per il Sud perdere meno rispetto alle altre regioni? “No – ha affermato il direttore de La Svimez, Luca Bianchi a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus – il problema del mezzogiorno è l’impatto sociale della crisi. Il tessuto sociale del meridione ne esce molto indebolito: ci sono meno lavoratori, più lavoro nero, tutto questo può determinare redditi molto bassi in alcune famiglie.”

Se il focolaio fosse partito dal meridione…

“Sarebbe stata un’ecatombe. Il Sud, oltre a problemi, di reddito ha anche problemi di servizi, per fortuna è partito tutto dalla Lombardia che è una regione più forte – ha sottolineato Luca Bianchi – dove i livelli di efficienza sono stati messi alla prova.”

L’Italia unita nella sfortuna

Sud: il numero dei contagi è più basso, ma la sofferenza è uguale se non peggiore rispetto al Nord. “Il Paese è unito nella sfortuna. Da queste crisi non si esce mai da soli. Dopo giorni di clausura, da Caltanissetta a Bolzano, già sento le prime fratture di unità nazionale: c’è chi dice di voler chiudere i confini regionali – ha aggiunto il direttore Bianchi – che sono la causa delle nostre differenze interne. Credo molto nei giovani, nelle nuove generazioni. Negli anni ’50, il Sud è stato ricostruito grazie agli investimenti fatti dai settentrionali, dovremmo ricominciare come allora: basta rivendicazioni territoriali!”

Sanità e scuola

Le restrizioni hanno cambiato gli equilibri di tutti fino a modificare la didattica, a mettere alla prova la sanità. “La didattica a distanza è una bella storia, ma allontana tante persone – si è congedato così Luca Bianchi – a Sud non tutti hanno i device che servono per poter studiare da casa. Le politiche di ricostruzione stiano attente alle nuove generazioni e ai più deboli.”

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