John Havlicek quell’ala piccola come Re Mida Bill Russell capace di continuare il meraviglioso ciclo dei Boston Celtics

 

Il giocatore di origini cecoslovacche scomparso lo 25 aprile era nato l’8 dello stesso mese nel 1940: quando “Red” Auerbach passò dalla panchina alla scrivania lasciando il posto al leggendario giocatore lui fece parte del rinnovamento dei verdi della East Coast

 

La storia odierna è quella di John Havlicek, un grande e spesso uomo, prima che un vincente atleta della pallacanestro statunitense. Capace di restare nell’immaginario collettivo per i rapporti personali che sapeva intrattenere con le persone comuni e i tifosi, suoi e avversari, con i giornalisti e con i dirigenti della sua società e delle altre.

Il grandissimo Jerry West ha coniato per lui una frase emblematica, che è la più bella fotografia per gli atteggiamenti, di un essere umano, prima del beniamino della grande folla dei Boston Celtics: «Il ragazzo è l’ambasciatore del nostro sport. John ha dato il suo meglio ogni notte e aveva tempo per tutti. Compagni di squadra, fans, la stampa».

John Havlicek nasce l’8 aprile del 1940 a Martins Ferry, cittadina della contea di Belmont, nella parte orientale dello stato dell’Ohio, attraversata dall’omonimo fiume. I suoi genitori, come si può intuire dal cognome, sono immigrati provenienti dalla Cecoslovacchia.

Lui si sa distinguere per la serietà sia nell’agone dello sport, in particolare sia nel basket che nel football americano, ma soprattutto nello studio. Si iscrive all’Università Ohio State, contribuendo a guidare la squadra di pallacanestro a tre finali consecutive alla finale per il titolo NCAA, vinto nel 1960, perso nei due anni che seguono.

Nel 1962 avrebbe l’imbarazzo della scelta, John Havlicek perché lo vorrebbero sia i Cleveland Browns, palla ovale e padroni di casa, nel suo Ohio, ma anche i Boston Celtics, nell’NBA. Contro ogni pronostico sceglie il football per almeno un anno ritardando l’ingresso nel basket professionistico di un anno, nel 1963, con la più conosciuta tra le franchigie di quel periodo, i Celtics.

La formazione del Massachussets veniva da ben 5 titoli di fila ma all’anagrafe era una compagine invecchiata, nell’età media. Havlicek avrebbe fatto parte del rinnovamento voluto in primis dall’allenatore, il leggendario “Rosso”, Red Auerbach, che si trasforma da coach a general manager.

Il posto del grande Auerbach fu preso da un giocatore di basket della bravura di Bill Russell, capace di aprire un ciclo da giocatore. E di proseguirlo dalla panchina. Infatti i Boston Celtics avrebbero vinto altri 5 titoli in 6 campionati. Immensi.

Anche negli anni ’70 John Havlicek non mancò l’appuntamento con il successo. La squadra verde e bianca avrebbe vinto l’anello della NBA sia nel 1974 che nel ’76. Nel primo caso il giovanotto viene nominato miglior giocatore della serie finale.

L’ala piccola di origini cecoslovacche al termine del percorso agonistico ha messo in piedi numeri importanti: è il 13° marcatore nella classifica di tutti i tempi, avendo segnato ben 26395 punti! Il che lo rende il più redditizio realizzatore di tutta la gloriosissima storia dei Boston Celtics.

Tutto questo è stato corredato da 8 titoli e 13 partecipazioni alla All Star Game, la Partita delle Stelle. E se non bastasse ciò, Havlicek è stato inserito per 4 volte nel migliori quintetto della NBA.

Nel 1983 John Havlicek, che aveva il nomignolo di “Hondo”, ha ricevuto la preziosa onorificenza di essere inserito nella Basketball Hall of Fame. Nel 1996 è stato collocato tra i migliori 50 giocatori di Basket di ogni epoca. Tanto, davvero.

E’ morto il 25 aprile di un anno fa in Florida, nella zona di Palm Beach, a Jupiter.