Paolo Bettini, una storia di grinta ed entusiasmo

 

Il Paolo volante del Ciclismo d’Italia: Bettini, auguroni!

Ha vinto 2 Mondiali, 1 Olimpiade e 3 Coppe del Mondo

e ha messo dietro gente del livello di Zabel

E’ stato tra i più forti negli ultimi 70 anni, per i traguardi centrati

 

Il ciclismo italiano fa gli auguri a Paolo Bettini, uno dei più completi corridori su strada visti negli ultimi 70 anni, tra i più efficaci, tenaci, forti, grintosi, determinati, visti in tutti i tipi di gara. Toscano di Bibbona, provincia di Livorno, dove nasce il 1° di aprile del 1974, compie 46 anni.

L’atleta Bettini ha conquistato il mondo intero per 5 volte, 3 volte nella specifica classifica a punti e due volte nella cosiddetta gara di un giorno, il campionato iridato. Senza dimenticare quella stupenda giornata olimpica che lo ha visto trionfare e cogliere la medaglia d’oro ad Atene, nel 2004.

Se uno pensa solo per un attimo che gli arrivi ai Campionati del Mondo su strada sono stati vinti davanti a gente del livello e della potenza di Zabel, allora la valutazione assume decisamente un altissimo spessore, per quanto fatto dal Grillo, come affettuosamente è stato ribattezzato. E tutto ciò che ha saputo mettere in piedi lo ha fatto con grande senso della squadra, anche quando lui non è stato designato dai suoi responsabili tecnici e dirigenti quale punta di diamante, come avvenne in occasione del successo di Ballan a Varese, per esempio.

Non dura moltissimo, la carriera d’un professionista, se analizziamo bene le cifre. Quella di Paolo Bettini è stato un percorso iniziato tra i Senior e i grandi dal 1997 al 2008, soltanto 11 anni. Con in mezzo la vittoria di una gara olimpica, due Campionati del Mondo dopo il 2° posto del 2001 in Portogallo dietro a Oscar Freire, spagnolo), tre Coppe del Mondo. Non c’è di che lamentarsi, come si direbbe dalle sue parti. Oltre a sapersi imporre in diverse tappe nelle tre grandi corse a tappe, Tour, Giro e Vuelta.

Inizia tra i grandi del Ciclismo nel 1997, dicevamo, con la MG Maglificio-Technogym. Con Bartoli capitano nella Mapei-Quick Step ottiene la prima, grande vittoria, in una classica di grande prestigio, la Liegi-Bastone-Liegi, nel 2000. Nel 2001 è medaglia d’argento al Mondiale di Salisburgo, ma l’iride lo avrebbe ricambiato e con gli interessi, più avanti, dopo un digiuno italiano durato 4 stagioni, successivamente il trionfo di Mario Cipollini in Belgio, in casa dei maestri, in fatto di mondiali vinti, a Zolder nel 2002, quando Bettini si aggiudica la prima di tre Coppe del Mondo a punti, peraltro vinte consecutivamente, fino al 2004!

Nel 2003 Paolo Bettini, appena approdoto alla belga Quick-Step vince la Milano-Sanremo, il Giro del Mediterraneo e un altro paio di corse di fama internazionale.

Il 2004 è l’anno della consacrazione, con il successo di Atene, alle Olimpiadi. E’ il 14 agosto e ottiene l’oro davanti a Paulinho, portoghese, battuto in volata dopo uno strappo procurato dai due.

Il 2006 è l’anno più bello. Il 24 settembre vince la prova mondiale a Salisburgo, da campione di tecnica, di concentrazione, di potenza, di gestione di una singola corsa, e di intuito. Meravigliosa fu l’immagine, qualche tempo dopo, al “Lombardia”, quando arriva fortemente provato, da vincitore, perché da poco aveva perso il fratello Sauro.

Il 2007 lo vide con la maglia di Campione del Mondo sulle spalle, dunque. Ottenne una vittoria al Tour of California, arrivò 4° alla Liegi-Bastone-Liegi e 2° in qualche tappa, al Giro d’Italia. Il 30 settembre a Stoccarda doveva difendere i colori dell’iride, assieme a quelli della nazionale italiana. Tutti lo misero in condizione, e lui ne aveva, di gamba, tanto che arrivò ancora 1° e si confermò Campione del Mondo. Come aveva fatto il suo idolo di un tempo, Gianni Bugno, tra il 1991 e il 1992. Nella fattispecie il ciclista toscano vinse in volata sul russo Kolobnev.

A Pechino, 2008, non riuscì nella stessa impresa: alle Olimpiadi giunse solo 18°.

Ma nella memoria collettiva di tutti la sua grandissima esultanza, nel cuore del gruppo, quando a Varese, il 27 settembre, arrivò via telefonino la notizia che Ballan aveva vinto per distacco e l’Italia conquistò il terzo mondiale di fila.

Il 9 novembre partecipò alla Sei Giorni di Milano che vinse in coppia con lo spagnolo Jaon Llaneras.

Avrebbe fatto il commentatore tecnico in televisione e dal 2010 al 2013, il commissario tecnico dell’Italia.

Auguri, Paolino, per tutte le emozioni che ci hai regalato.